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CORDENONS - Un vaso di terracotta lanciato dal secondo piano contro il vicino che camminava in cortile. L'auto ritrovata ammaccata l'indomani mattina, colpita da una sassaiola, ancora da vasi di terracotta, bastoni e pezzi di mobili. Quando una pattuglia della Squadra Volante è arrivata in via Monte Grappa a Cordenons, il giovane originario del Ghana aveva una pietra in mano. I poliziotti hanno cercato di parlargli, ma il giovane, circa vent'anni, un fisico possente, ha fatto finta di non conoscere l'italiano. «Ero terrorizzata - spiega la vicina di casa - Temevo per l'incolumità dei miei tre figli, tutti minorenni. Ci siamo trasferiti da mia suocera perché ci ha minacciato di morte». Bersaglio di minacce anche la Fiba Academy che ha la sua attività nella corte di via Monte Grappa. «Mi ha lanciato contro un boccale di vetro - spiega il responsabile - soltanto poco prima accanto a me c'era mio figlio». Inutile protestare. «Io - ha gridato il giovane dal terrazzo - non ho paura di nessuno». Nella corte erano tutti in balìa della sua ostilità, manifestata con atteggiamenti e gesti violenti che la sua famiglia non è stata in grado di arginare.
LA DENUNCIA
La situazione stava diventando ingestibile e pericolosa.
TERRORIZZATI
La vicina di casa era così spaventata che ha chiesto aiuto anche ai suoi compaesani attraverso un accorato post pubblicato domenica sera su "Sei di Cordenons se...". «Con quel giovane e la sua famiglia non ci sono mai stati screzi - spiega - Da giovedì sono cominciati i problemi con il ragazzo». Una escalation di minacce e getto di pietre, vasi, tazzine e pezzi di legno dall'alto. «Abbiamo cercato di dialogare con i genitori del giovane - prosegue la vittima - Ci hanno assicurato che non sarebbe più successo nulla. Ci siamo sprangati in casa, ma l'indomani siamo stati costretti a trasferirci dai miei suoceri, le minacce fisiche che ci ha rivolto mi hanno spaventato. Una sensazione di impotenza incredibile, non riesce neanche a descriverla. Ringrazio la Polizia locale che si è messa a nostra disposizione e l'umanità del poliziotto della Questura che ieri ha raccolto la nostra denuncia e ci ha ascoltato». In questi giorni era stato chiesto anche l'intervento del personale sanitario, affinché fosse valutata la salute psichica del giovane. Ma durante il colloquio con il medico, il ragazzo è apparto calmo e collaborativo. Le sue condizioni di salute saranno adesso valutate in ospedale a Pordenone. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino