OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
VENEZIA - Fusione in pista tra la Banca di Verona Vicenza e la Patavina di Piove di Sacco: potrebbe dare il "La" a una delle prime cinque Bcc d'Italia e del Nordest con 5,7 miliardi di attivo, oltre 28mila soci e 92 sportelli con presenze in tutto il Veneto tranne Treviso e Belluno, ma anche fuori regione tra Mantova e Trento. «I due cda hanno approvato all'unanimità la lettera d'intenti, il piano industriale dovrebbe essere pronto a maggio e poi inviato per l'approvazione alla nostra capogruppo Iccrea e alla Bce - spiega Flavio Piva, presidente della Banca di Verona-Vicenza e della Federazione Veneta -. Contiamo di andare in assemblea straordinaria per il via libera dai soci alla fusione a fine novembre o primi di dicembre». Un'alleanza che non parte da problemi ma dalla voglia di crescere ancora nel territorio e diventare centrali in Veneto.
UTILE NETTO A 32,3 MILIONI
«Noi abbiamo chiuso il 2022 con risultati molto positivi con un utile netto di 32,3 milioni, in crescita di oltre il 160% sul 2021 dopo aver assorbito Cerea, banca che aveva avuto delle vicissitudini anche per gli investimenti calcistici dove abbiamo garantito tutti gli 80 posti di lavoro. E anche la Patavina va bene - spiega Piva -. Sono tutte e due banche classificate in fascia "verde", non ci sono problemi.
TRE AREE TERRITORIALI
Piva guarda anche al sistema: «Abbiamo chiuso un anno molto bello, tutte le banche venete hanno registrato risultati positivi e come Federazione stiamo riprendendo il nostro ruolo di promozione del credito cooperativo sviluppando anche nuove progettualità a favore delle nostre 10 Bcc per favorire la cooperazione bancaria e promuovere l'arrivo di nuovi soci collaborando anche con la federazione lombarda e toscana». E con i "cugini" della Federazione Nordest che riunisce gli istituti veneti legati a Cassa Centrale Banca? «I rapporti sono molto buoni è c'è in animo di realizzare qualcosa insieme».
Come è andato il primo trimestre per voi? «I segnali sono buoni, non vediamo problemi, non vediamo deterioramento del credito. Le nostre imprese clienti stanno andando molto bene. Qualche difficoltà c'è per le micro imprese, soprattutto nel commercio, e anche per le famiglie - risponde Piva -. In generale penso che l'andamento dei tassi favorirà le banche anche quest'anno e vedo nelle imprese capacità di innovazione straordinarie». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino