Tragedia del bus ungherese, la polizia su Fb ricorda la drammatica notte

VERONA - «È passato qualche giorno dal tremendo incidente...

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VERONA - «È passato qualche giorno dal tremendo incidente al bus ungherese che in autostrada, all'altezza di Verona, si è schiantato contro un pilone. Lì si è fermata la vita di 16 persone. Era una scolaresca con docenti e genitori e in un attimo è stato l'inferno. L'urto violento e poi il fuoco». A scriverlo, su Fb, è l'agente Lisa, della Polizia di Stato. «Girolamo Lacquaniti comandate della polizia Stradale di Verona ne parla ancora con la voce sommessa, rispettosa, perché è stata una tragedia che ha coinvolto emotivamente tutto il reparto, iniziando dagli agenti delle prime due pattuglie arrivati in 7/8 minuti sul posto insieme ai soccorritori del 118 e ai Vigili del Fuoco. Una corsa - racconta Lisa - che poco ha potuto per salvare più vite perché il fuoco ha divorato chi non è stato sbalzato fuori ed è rimasto intrappolato tra le lamiere. Una scena apocalittica e purtroppo chi lavora alla Stradale sa che si possono vedere tante cose orribili a volte...Poi è partita la macchina degli aiuti e dell'assistenza e ancora una volta le persone, tutte, hanno messo in campo la sensibilità e la generosità. A partire dalle interpreti di ungherese che, una volta saputo l'accaduto, hanno subito prestato la loro opera gratuitamente alle persone coinvolte nell'incidente e ai loro familiari che si sono immediatamente messi in viaggio per raggiungere Verona. E la polizia Stradale ha messo in campo gli uomini anche da Brescia, Padova e Bologna per allestire al meglio tutti i servizi di assistenza, anche telefonica, per fornire notizie a chi chiamava dall'estero o era in viaggio per l'Italia. Come sempre nessuno si è risparmiato e tanti poliziotti che avevano finito il turno sono tornati a dare una mano, perché nessuno avrebbe preso sonno quella notte». «Una cosa bella che mi hanno raccontato in mezzo a tanta tristezza è stato il gesto dei proprietari e delle commesse dei negozi di Verona che, spontaneamente, hanno deciso di regalare degli abiti per coprirsi ai superstiti. L'essere umano fa tante cose riprovevoli ma quando dà retta al cuore sa essere meraviglioso».
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Il Gazzettino