Confesercenti denuncia: «Via quei cartelli in vetrina, i battitori sono illegali»

E' guerra ai cartelli sulle vetrine in centro storico a Venezia
VENEZIA - Scoppia la guerra dei cartelli in centro storico. La denuncia arriva da Confesercenti che segnala avvisi in bella vista di locali in cerca di “battitori”,...

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VENEZIA - Scoppia la guerra dei cartelli in centro storico. La denuncia arriva da Confesercenti che segnala avvisi in bella vista di locali in cerca di “battitori”, ovvero persone che tentano di convincere i passanti a entrare in un ristorante o di accettare l’invito a prenotare in una determinata agenzia di trasporti piuttosto che acquistare un imperdibile tour in barca. Prassi vietata dal Regolamento di Polizia e Sicurezza Urbano del Comune, che dedica all’accaparramento di clienti l’articolo 58. In questi giorni, dunque, su molte vetrine di ristoranti lungo la Strada Nova sono apparsi grandi cartelli per la ricerca proprio di battitori. Come dire: una palese autodenuncia di una pratica illegale.

Spiega il coordinatore Confesercenti per i pubblici esercizi del centro storico, Angelo Zamprotta: «Mi sembra che a Venezia si sia persa contezza di quali siano davvero le priorità a cui far fronte per garantire il rispetto delle regole. Negli ultimi giorni abbiamo assistito alla multa inflitta a un edicolante reo di aver esposto giocattoli per bambini per terra attorno alla propria attività, poi alla diffida consegnata a un giovane artigiano colpevole di aver sistemato una piantina sull’uscio della propria bottega durante l’inaugurazione, abbiamo ascoltato inaccettabili giustificazioni riguardo al negozio che esponeva magliette con scritte volgari, derubricandole a segno della tradizione, ma siamo sorpresi dall’indifferenza mostrata verso l’impiego di figure vietate per legge come quelle dei procacciatori di clienti che sono diventate addirittura oggetto di specifica ricerca di personale da mettere in bella mostra sulle vetrine dei ristoranti».


I cartelli in questione sarebbero apparsi proprio a due passi dall’edicola multata, nella zona dei Santi Apostoli. «Siamo perplessi difronte all’immobilità del Comune – conclude Zamprotta – verso un fenomeno, quello dei battitori, che è ormai diffuso e comune in tutta la città». Da parte sua l’assessore al Commercio e alle Attività produttive Sebastiano Costalonga fa sapere che il Comune ha attivato una vera e propria task force per effettuare i controlli sul rispetto dei regolamenti: «Dopo l’allentamento durante il periodo del Covid, quando abbiamo preferito intervenire con avvertimenti verbali per consentire alle attività di riprendersi dopo il periodo di crisi – dice l’assessore – Abbiamo ripreso a sanzionare chi non rispetta le regole. Grazie all’impiego di una squadra formata da agenti della Polizia Municipale coadiuvati dai tecnici del Comune, abbiamo effettuato numerosi controlli dividendo la città in zone più piccole e verificando una ad una ciascuna attività presente. I cartelli in questione certamente sono stati affissi dopo il nostro passaggio, altrimenti le attività che li esponevano sarebbero state sanzionate. Quella del battitore è una figura da tempo vietata a Venezia e nei prossimi giorni saranno effettuati ulteriori controlli in merito a questa segnalazione». Costalonga si è anche detto disponibile a confrontarsi con gli esercenti per individuare le migliori soluzioni che favoriscano lo sviluppo di un commercio di qualità nel rispetto di regole condivise.  Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino