Organico all'osso, i magistrati non vogliono venire a lavorare a Venezia

La Cittadella della Giustizia di piazzale Roma a Venezia
VENEZIA - Nessuno vuole venire a lavorare in Tribunale a Venezia. La maggior parte dei nove magistrati che avevano fatto domanda per trasferirsi al settore penale ha rinunciato e...

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VENEZIA - Nessuno vuole venire a lavorare in Tribunale a Venezia. La maggior parte dei nove magistrati che avevano fatto domanda per trasferirsi al settore penale ha rinunciato e per il momento soltanto uno è stato assegnato in laguna, a fronte di cinque posti rimasti scoperti, quattro all’ufficio Gip e uno al Riesame. Altri due magistrati, attualmente a Reggio Calabria, hanno inserito Venezia come terza scelta ed è probabile che riescano ad andare a Napoli, loro prima opzione: si saprà tra qualche settimana. Nel frattempo, la “scopertura” del penale lagunare è destinata ad aggravarsi: tre magistrati attualmente in servizio a Venezia hanno chiesto di andarsene e poiché sono primi in graduatoria lasceranno presto il Tribunale (una il Gip, due il Riesame) per Bologna, Minorenni e Sorveglianza. A fronte di 8 magistrati in meno (cinque dei quali già andati in Corte d’appello), vi è insomma la certezza di un solo arrivo. Al Gip sono destinati a restare in tre, al Riesame in due.


RISCHIO PARALISI
Una situazione drammatica, per sopperire alla quale si dovrà fare ricorso all’applicazione temporanea di magistrati da altri tribunali della regione, in attesa di un nuovo concorso che difficilmente sarà bandito prima di un anno. Anche la sezione monocratica e collegiale del penale è con gli organici ridotti all’osso dopo pensionamenti, trasferimenti e malattie. Il Civile per il momento è in condizioni meno preoccupanti, ma perde una giudice che, approfittando dell’ultimo bando del Csm, ha cambiato Tribunale. La grave situazione è stata sottolineata con preoccupazione ieri dal presidente della Corte d’appello, Carlo Citterio, il quale ha però precisato che i colleghi trasferiti da Gip e Riesame in Corte sono essenziali per garantire la tenuta dei processi d’appello: senza di loro rischiavano la paralisi, a seguito di pensionamenti e trasferimenti di altri giudici.
Citterio ha ricordato che il “problema Venezia” riguarda anche il personale di cancelleria che sconta una scopertura di circa il 30 per cento: sono pochi gli amministrativi che scelgono di lavorare in laguna, ufficio giudiziario più scomodo di altri. Per questo è stato chiesto al ministero di valutare l’introduzione di un incentivo economico per chi scegliesse di entrare in servizio a Venezia. Ma finora da Roma non è arrivata risposta.


UFFICIO DEL PROCESSO


La situazione potrebbe migliorare in futuro quando sarà completata la Cittadella della giustizia a piazzale Roma, più facilmente raggiungibile: Citterio ha ricordato che il ministero ha finanziato tutti i lotti previsti: la conclusione del secondo (che ospiterà il Civile) è indicata entro il 2024, mentre per la fine del terzo (dove troverà spazio la Corte d’appello) bisognerà attendere almeno la fine del 2027. Nel frattempo potrebbe trovare spazio all’ex Giustinian la sede del neo costituito Ufficio del processo (al via il 21 febbraio) per il quale si è appena concluso il primo concorso per reclutare il personale: in Corte e Tribunale di Venezia sono previsti 168 assistenti dei giudici ma è probabile che l’”effetto Venezia” si faccia sentire e che i 260 vincitori (su 388 posti in tutto il Veneto) scelgano altre province. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino