Venezia, dal 2023 tassa d'accesso da 3 a 10 euro: test prenotazioni da luglio

Venezia, dal 2023 tassa d'accesso da 3 a 10 euro: test prenotazioni da luglio
VENEZIA - Ancora un rinvio per l'applicazione della Legge che prevede la prenotazione e il pagamento di una tassa per entrare a Venezia. Il Contributo d'accesso...

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VENEZIA - Ancora un rinvio per l'applicazione della Legge che prevede la prenotazione e il pagamento di una tassa per entrare a Venezia. Il Contributo d'accesso (così si chiama) partirà - salvo decisioni dell'ultim'ora - il 16 gennaio 2023 e dovranno pagarlo tutti i turisti che arriveranno in città senza soggiornare in una struttura situata sul territorio comunale. Si dice dovranno perché è un obbligo di legge e saranno esentate dal pagamento solo certe categorie di persone a cominciare dai residenti a Venezia, degli studenti, dei lavoratori pendolari e dei parenti. Non pagheranno neppure i residenti di tutto il Veneto, i quali saranno comunque obbligati a prenotare come tutti gli altri. Chi non prenoterà la visita non potrà essere respinto, in quanto questo cozzerebbe contro il diritto alla libera circolazione, ma sarà tenuto a pagare una sanzione e il massimo del contributo se pizzicato durante un controllo. Già, perché è previsto un piccolo esercito di controllori che saranno sia ai punti di accesso che in giro per la città, i quali potranno chiedere in qualunque momento di esibire il Qr che attesta la prenotazione e il pagamento (quando previsto).


SPERIMENTAZIONE
Già da luglio (la data esatta non è ancora decisa) si partirà con la sperimentazione delle prenotazioni, che servirà a rodare il sistema e il portale, che a breve sarà presentato dal Comune di Venezia. Lo ha ricordato ieri il sindaco Luigi Brugnaro ai microfoni di Rtl 102.5.
«Per quest'anno cerchiamo di sperimentare - ha detto - ma non sarà obbligatorio prenotare. Daremo però vantaggi a chi si prenota (sconti, agevolazioni eccetera). Ciò che ci preoccupa sono i turisti giornalieri che arrivano in maniera improvvisa, magari perché è brutto tempo sulle spiagge. Adesso c'è una legge nazionale che non abbiamo ancora applicato a causa del covid. Non l'ha fatto nessuno al mondo, non è per fare cassa, ma è previsto un sistema premiante in cui chi prenota avrà risparmi evidenti sul contributo. Si parte con obbligatorietà dal prossimo anno. Daremo noi disposizioni su quando sarà obbligatoria».
La tassa, istituita dallo Stato con la Legge di bilancio del 2019 per la sola città di Venezia e potrà essere di 3, 6, 8 o 10 euro a persona (anche per chi arriva in auto) secondo l'affluenza prevista e anche secondo il tetto che si intende mettere affinché i residenti ma anche i turisti non abbiano da soffrire il sovraffollamento. La soglia potrebbe essere attorno ai 40mila pendolari, ma potrebbe essere abbassata.


PRENOTAZIONE E PAGAMENTO
«Teniamo conto - evidenzia da parte sua l'assessore Michele Zuin - che non potremo impedire l'accesso anche se la soglia sarà superata. Però possiamo aumentare al massimo il contributo quando le prenotazioni arrivano a saturazione e poi agire con la disincentivazione aumentando il costo dei servizi».
Si entrerà in un portale, ci si registrerà e si riceverà un Qr code. Ci saranno anche controlli, sia agli accessi che a campione. «Lo scopo - assicurano dal Comune - non è fare cassa, ma gestire i flussi».
Prenotare una visita a Venezia sarà insomma come riservare una camera d'albergo o un appartamento sui portali turistici.


LE RAGIONI DEL RINVIO
Il Comune ha deciso di spostare l'applicazione della legge al 2023 sia perché il turismo fino a pochi mesi fa non era completamente ripartito sia perché mancano ancora dei passaggi organizzativi importanti. Tra questi, tarare il sistema, concludere le pratiche ministeriali e fare la gara per chi dovrà effettuare i controlli. E poi, ci deve essere il tempo sufficiente per avvisare tutti con un'adeguata comunicazione.


Infine, due parole sui famigerati varchi, o tornelli, su cui ci sono state molte polemiche. Il Comune ha fatto una gara internazionale lo scorso anno per delle apparecchiature con certe caratteristiche e le sta testando con i suoi dipendenti. Si tratta comunque di un di più, che non è previsto dalla legge del contributo d'accesso, ma servirà eventualmente a rafforzarne i controlli.
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Il Gazzettino