Sull'isola della laguna sorgerà un resort di lusso fimato Stefanel

Sull'isola della laguna sorgerà un resort di lusso fimato Stefanel
VENEZIA - Ci sono voluti una dozzina di anni e una mole di carte, ma ora è ufficiale: a Santa Maria delle Grazie sorgerà un lussuoso resort firmato Stefanel. O,...

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VENEZIA - Ci sono voluti una dozzina di anni e una mole di carte, ma ora è ufficiale: a Santa Maria delle Grazie sorgerà un lussuoso resort firmato Stefanel. O, quanto meno (ma non è poco, vista la lunga e tortuosa vicenda giudiziaria), il ramo della famiglia trevigiana che si occupa di sviluppo immobiliare può considerare sua l'isola situata nel cuore della laguna di Venezia. L'ha deciso il Consiglio di Stato con la sentenza pubblicata ieri, che ribalta per l'ennesima volta il destino del sito ceduto a suo tempo dall'allora Ulss 12, su cui possono così procedere i lavori di bonifica dall'amianto. Tutto era infatti cominciato nel dicembre 2006, quando l'azienda sanitaria aveva messo in vendita l'isolotto, utilizzato in epoca medievale per scaricarvi i detriti della città: quattro ettari di superficie, con annessi edifici costruiti sin dal tredicesimo secolo e adibiti prima a ospizio per pellegrini, poi a convento e infine  a ospedale per le malattie infettive. Ad aggiudicarsi la gara era stata Giesse Investment, società altoatesina che fa capo alla designer Giovanna Stefanel (sorella dell'industriale Giuseppe), con un'offerta di 8.621.000 euro. Secondo era invece arrivato Sap, gruppo pugliese che fa riferimento all'ingegnere Marino Congedo, con una 

proposta di 8.250.000 euro. Ma siccome altre imprese si erano dette pronte a sborsare anche 10,5 milioni, l'Ulss aveva revocato la procedura e promosso un nuovo confronto. 
LA BATTAGLIAEra iniziata così una complessa battaglia giudiziaria, combattuta su tutti i fronti, con esiti alterni. Giesse aveva avviato un contenzioso che nel 2007 era stato definito in via transattiva, con un'intesa per cui Stefanel metteva sul piatto 10.550.000 euro, al punto che era stato firmato un preliminare di compravendita. Ma dopo che il ministero per i Beni Culturali aveva autorizzato la cessione, Giesse non si era presentata alla stipula del contratto definitivo. Sap aveva manifestato allora la sua disponibilità a comprare il compendio. Nel 2014 l'azienda sanitaria prima aveva accolto questa idea, ma poi aveva ingranato la retromarcia, fissando una nuova procedura di evidenza pubblica da svolgere tra Giesse e Sap. La società di Bolzano aveva fatto causa per perfezionare l'acquisto, ma ad un prezzo inferiore a causa di presunti vizi derivanti dalle prescrizioni ministeriali, finché a fine anno l'Ulss aveva transato la vendita a 11,2 milioni. Di conseguenza era scattata l'impugnazione da parte del gruppo di Lecce, accolta parzialmente nel 2018 dal Tar del Veneto, secondo il quale la transazione si era risolta in un vero e proprio affidamento diretto, senza asta pubblica.
LE MOTIVAZIONIMa ora il Consiglio di Stato, che già nei mesi scorsi aveva concesso a Giesse la sospensiva, ne ha accolto l'appello anche nel merito. «Non è possibile porre in discussione l'accordo transattivo in precedenza raggiunto», scrivono i giudici amministrativi di secondo grado, per i quali la deliberazione dell'ex Ulss 12 «è divenuta inoppugnabile per decorso dei termini né è stata oggetto di ritiro». Come si legge nelle motivazioni, «la fonte legale del trasferimento di cui si controverte non risiede affatto in un provvedimento amministrativo di affidamento diretto e senza gara dell'immobile, bensì in due successivi negozi civilistici di natura transattiva, ai quali l'Amministrazione risulta vincolata e cui non può più sottrarsi». A meno che, osservano i magistrati, non intervenga una diversa pronuncia del giudice ordinario, «eventualmente investito da chi vi abbia interesse (ovvero: Sap)». 

L'AMIANTOUn'eventualità che Giovanna Stefanel e la sua immobiliare sembrano però considerare remota, visto che stanno accelerando le procedure di appalto del servizio di rimozione, trasporto e smaltimento dei rifiuti contenenti amianto stoccati sull'isola. In gara per l'appalto da 940.170 euro, più Iva, sono rimaste tredici aziende. Giusto ieri è stato pubblicato il verbale che annuncia la selezione della vincitrice per lunedì 6 maggio. Giesse intende realizzare un centro turistico sull'isola «rispettoso del paesaggio, dell'architettura e della sua storia», 
A.Pe. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino