VENEZIA Ci sono due curve: una cala, l’altra cresce. Ormai il trend è lo stesso da settimane, e se da un lato il dato positivo è che i contagi stanno...
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LE VITTIME
Due, appunto, i nuovi decessi registrati da Azienda zero. Il primo è quello di una donna di 84 di Mestre, C.C., morta in ospedale a Dolo. Per l’anziana, in lotta da giorni contro l’avanzare della malattia, non c’è stato nulla da fare. Nel pomeriggio la Regione ha comunicato una seconda morte, questa volta in ospedale a Mestre, ma di cui al momento ancora non si conoscono le generalità. Sempre ieri, nel frattempo, si è diffusa la voce di un altro caso, quello di un miranese di 55 anni, Alessandro Piasentin, morto all’ospedale dell’Angelo. Un episodio arrivato anche alle orecchie della sindaca di Mirano, Maria Rosa Pavanello. Al momento, però, non è stato possibile avere conferme dall’Ulss che il decesso sia avvenuto per Covid. In paese, però, la notizia è rimbalzata velocemente, tra pagine social e giri di telefonate: la morte di Piasentin, per tutti semplicemente Sandro, è stata un fulmine a ciel sereno: l’uomo, 55 anni compiuti meno di due mesi fa, era molto conosciuto in città: aveva lavorato per anni nella storica bottega di pellicce, da tempo chiusa, in via Scortegara, che era di proprietà della madre Giovanna Castaldello, mancata una decina d’anni fa. Sposato, ma senza figli, era anche un grande appassionato di Harley Davidson. Qualche settimana fa Piasentin è stato male: ricoverato in ospedale a Dolo è risultato positivo al coronavirus. «Poi però - spiega un’amica di famiglia - sembrava averlo sconfitto e tutti confidavamo in una veloce dimissione: la notizia ieri è stata improvvisa, inaspettata, ancor più dolorosa».
DA DOLO A MESTRE
Negli ultimi giorni le condizioni sono precipitate e Piasentin è stato trasferito in terapia intensiva all’ospedale dell’Angelo di Mestre, dove è appunto deceduto. Da chiarire se vittima del Covid-19 o di un quadro clinico generale compromesso dal contagio e su cui sono sopraggiunte complicazioni di altra natura. Struggente l’addio del fratello Piergiorgio, detto Pedro, anche lui grande appassionato biker: «Non eravamo solo figli della stessa mamma, eravamo anche dei veri amici. Mai una mancanza di rispetto». Al commiato si sono uniti ieri molti miranesi, che avevano conosciuto Sandro e il suo carattere spensierato, sempre di compagnia, allegro e scherzoso.
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Il Gazzettino