LIDO DI VENEZIA - Lei si era buttata in acqua con il suo barboncino, probabilmente per per cercare la morte. Non si sa se l'aveva portato con sé o se il cane...
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IL RACCONTOA raccontare l'episodio è lo stesso Collavini. «Ieri mattina sono andato con il barchino a prendere mia moglie Claudia, che usciva dalla piscina a Malamocco. Siamo rientrati verso mezzogiorno, percorrendo con la barca il tratto di laguna dalla chiesa di Sant'Antonio alla sede della Diadora. Sono solito guardarmi sempre intorno, sia per vedere le altre barche che eventuali pesci. È stato così che a una trentina di metri, verso il largo, ho creduto di vedere in acqua un cormorano strano, poi rivelatosi un cane ricciuto. Accanto a lui annaspava una donna anziana, la cui testa che si alzava ed abbassava con le onde».
LE DIFFICOLTA'«Mi sono immediatamente avvicinato - prosegue il gondoliere - ma il recupero è stato difficilissimo, sia perché mia moglie non sa condurre il barchino, sia per l'assenza di collaborazione da parte della donna, che farfugliava di uno sfratto, di lasciarla in acqua, di lasciarla morire. Portava un cappotto nero ed una borsa rossa a tracolla; parlava in perfetto italiano. Alla fine sono riuscito a recuperare il cane, un barboncino nero di piccola taglia, e a legare la signora per trainarla verso la costa. Giunto a riva, mi hanno aiutato due operai che tagliavano l'erba per conto del Comune. Cane e signora sono stati raggiunti da un altro barboncino, più grande, evidentemente anche lui della signora, che aveva assistito all scena da riva senza buttarsi in acqua. È arrivata l'ambulanza e subito dopo una pattuglia della polizia».
«Potrebbe trattarsi di un tentativo di suicidio - ipotizza Collavini - per fortuna eravamo lì a sventarlo. La signora è stata trasportata all'ospedale e i due cani presso un canile di Mira. Ora farò domanda di affidamento temporaneo, perché a quelle due bestie mi ci sono affezionato e mia figlia si rifiuta di pensarli in gabbia».
Tullio Cardona Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino