VENEZIA - Sei anni di reclusione per violenza sessuale ai danni delle due figlie, entrambe minorenni all’epoca dei fatti. È la pesante condanna che la Procura di Venezia ha...
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Il processo, celebrato con rito abbreviato, si è aperto ieri mattina davanti al giudice per l’udienza preliminare Alberto Scaramuzza, il quale ha rinviato la decisione al prossimo 19 gennaio. Il sostituto procuratore Lucia D’Alessandro ha sollecitato la condanna anche di uno zio delle due ragazze, per il quale ha chiesto un anno e 8 mesi di reclusione, ritenendo di minor gravità le attenzioni a sfondo sessuale che avrebbe rivolto alle due ragazze, costituitesi parte civile con l’avvocato Cristiano Picicco per ottenere il risarcimento del danno patito.
L’inchiesta a carico di padre e zio (di cui non indichiamo né nominativo, né nazionalità per evitare che possano risultare identificabili le vittime della violenza) è stata avviata sulla base della segnalazione trasmessa alla procura dai servizi sociali che hanno raccolto le confidenze delle due ragazze. Una delle due ha denunciato di essere stata costretta dal padre a subire rapporti sessuali completi; l’altra ha raccontato di molestie e toccamenti, sempre a sfondo sessuale.
Il difensore dei due imputati, l’avvocato Piero Speranzoni, si è battuto nel corso della sua arringa per ottenere l’assoluzione di entrambi, sostenendo che le accuse formulate nei loro confronti sono infondate. Il legale ha cercato di dimostrare l’inattendibilità del racconto delle due ragazze, ipotizzando che la denuncia possa essere stata la reazione ad un comportamento particolarmente severo da parte del padre che, per motivi di educazione e religiosi, impediva alle figlie di uscire liberamente. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino