Clausola per l'ex Scalera, chi comprerà dovrà assegnare le 25 case

Clausola per l'ex Scalera, chi comprerà dovrà assegnare le 25 case
VENEZIA - Non tutto è perduto per i vincitori del bando delle case ex Scalera del 2009. Anche se il curatore fallimentare che porta avanti la liquidazione del patrimonio...

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VENEZIA - Non tutto è perduto per i vincitori del bando delle case ex Scalera del 2009. Anche se il curatore fallimentare che porta avanti la liquidazione del patrimonio della società Acqua Marcia ha pubblicato gli avvisi di vendita all'asta anche di questo complesso alla Giudecca, ci sono impegni precisi da rispettare. Così almeno ritiene l'avvocatura civica veneziana. In base alla documentazione nota, che quindi non può essere cambiata all'ultimo, l'avvocatura civica sostiene che il curatore ha il mandato a vendere, ma l'acquirente che si aggiudicherà il complesso  (la base è di 13 milioni 130 mila euro, anche se si potrà andare al di sotto fino a 6 milioni 630mila euro, pena la perdita di validità delle offerte) subentrerà ad Acqua Marcia nei diritti ma anche negli obblighi a suo tempo contratti con il Comune di Venezia, visto che quelle case erano la contropartita per l'amministrazione per la maggior cubatura dell'hotel Hilton Molino Stucky. Quindi, esiste ancora l'obbligo di vendere 25 appartamenti a prezzo calmierato secondo tutti gli accordi in essere e anche l'ultimo accordo conciliativo. Il Comune, infatti, non ha mai escusso le polizze per non perdere questo diritto.

LE PROSPETTIVEI tempi sono abbastanza veloci, visto che il termine ultimo per la presentazione delle offerte scade a marzo. Tuttavia, poi chi acquisterà a prezzo vantaggioso il complesso Scalera-Trevisan, vorrà fare l'affare, come tutti quelli che comprano a Venezia e potrebbero nascere contenziosi. Il Comune, con l'assessore Luciana Colle, è comunque convinto che i diritti rimangono e le case alla fine saranno vendute a prezzo calmierato.

LA VERGOGNALa storia dell'ex Scalera è emblematica del fallimento delle iniziative pubblico-private per dare una casa al ceto medio, che ogni volta è stato illuso e poi gabbato dagli eventi. È accaduto con lo Junghans, dove a fronte di 137 alloggi destinati alla vendita agevolata solo 80 furono effettivamente dati a veneziani per via della scarsissima pubblicità fatta. Tanto che ci fu chi accusò di non aver pubblicizzato affatto l'iniziativa. Gli altri furono venditi a privati e ora sono alloggi per turisti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino