I cittadini puliscono le pietre dopo lo sfregio ai Leoncini di San Marco

I cittadini puliscono le pietre dopo lo sfregio ai Leoncini di San Marco
VENEZIA - Dopo lo sfregio a suon di pittura rossa del leoncino di Piazza San Marco da parte di alcuni studenti, oggi un gruppo di cittadini veneziani volontari si è armato...

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VENEZIA - Dopo lo sfregio a suon di pittura rossa del leoncino di Piazza San Marco da parte di alcuni studenti, oggi un gruppo di cittadini veneziani volontari si è armato di solventi e ha rimosso da graffiti, scritte e manifesti la centralissima e turistica zona che va da campo San Barnaba fino a San Sebastiano. A 'colpire', stavolta in senso positivo, è stata l'associazione 'Masegni e nizioletì che dopo lo 'sfregiò di San Marco ha promosso una mobilitazione che ha portato a ripulire oltre 300 metri di una calle frequentatissima ed allo stesso tempo mirino dei vandali: si va dal famoso sotoportego del casin dei nobili a San Barnaba (teatro tra l'altro di un film di 'Indiana Jones'), all'area antistante la chiesa di San Sebastiano (completamente affrescata dal Veronese), oltre a tutte le callette e campielli adiacenti.




Un'operazione fatta con il contributo di volontari 'reclutatì nel giro di poche ore ma anche di altre associazioni che si stanno formando per tutelare il patrimonio cittadino che, sottolineano i promotori dell'iniziativa, «non è fatto solo di monumenti ma di ogni singola pietra o mattone di Venezia». Grandi assenti i quattro imbrattatori del leoncino. «Speravamo - dicono gli organizzatori - che fossero tra noi dopo il gesto e il mea culpa fatto anche davanti al sindaco di Venezia Luigi Brugnaro». «L'iniziativa era pubblicizzata da tempo, specie sui social - aggiungono -, ci siamo trovati con tanti volontari ma con nessuno dei quattro. Speriamo che i veneziani e gli ospiti della città apprezzino il nostro lavoro, non per quanto fatto ma per insegnare il rispetto del luogo più bello al mondo».
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Il Gazzettino