VENEZIA - Mentre sabato 6 aprile in campo San Giacometo la violenza del branco della baby gang raggiungeva il suo apice, lasciando in eredità ad un ventenne di Mestre la...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
I due agenti però erano da soli e per questo, visto il numero degli aggressori, avevano dovuto aspettare rinforzi per intervenire in aiuto delle sei vittime del pestaggio, iniziato sempre nel solito modo: con la richiesta di una sigaretta.
IL SASSOE dalle carte della doppia inchiesta condotta a braccetto dalla procura dei Minori e da quella ordinaria sui ventisette nomi stilati dalle forze dell'ordine, iniziano ad emergere i primi precedenti di alcuni dei componenti del gruppo. Uno di loro infatti sarebbe parte di quel gruppetto di minorenni che cinque anni fa avevano messo un sasso sulle rotaie del tram a Mestre. Il sospettato, all'epoca minorenne ma adesso non più, sarebbe uno dei nomi finiti nel mirino della magistratura di piazzale Roma.
Le due inchieste stanno arrivando alla conclusione con il cerchio attorno alla baby gang che si sta chiudendo. Gli investigatori conoscono nomi, cognomi e abitudini del gruppo di bulli. Che organizzavano i pestaggi, decidevano quando colpire e agivano nei loro raid punitivi. Lo facevano - sospettano gli inquirenti, che aspettano il via libera dalle procure per intervenire - sotto l'effetto di droga, scegliendo posti in cui potersi garantire una via di fuga facile.
Nicola Munaro Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino