Contributo d'accesso: ecco chi non pagherà per entrare a Venezia

VENEZIA - La curiosità destata dal contributo d’accesso, che dal 16 gennaio dovrà pagare chiunque venga in visita a Venezia è forte, soprattutto sulle...

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VENEZIA - La curiosità destata dal contributo d’accesso, che dal 16 gennaio dovrà pagare chiunque venga in visita a Venezia è forte, soprattutto sulle esclusioni e sulle esenzioni, per le quali esiste una casistica abbastanza esaustiva che alla bisogna sarà certamente integrata con una delibera di Consiglio comunale. Importante sarà collaborare con gli addetti ai controlli, perché ogni dichiarazione o autocertificazione sarà successivamente verificata. Nel caso di dichiarazioni mendaci potrebbe scattare la denuncia penale, mentre nel caso della mancata esibizione dei titoli di esenzione o esclusione ci sarà una multa da 50 a 300 euro.

Ticket per l'ingresso a Venezia: chi non deve pagare


Vediamo intanto chi è proprio escluso dal contributo, cioè non deve pagarlo né ovviamente prenotare il suo arrivo a Venezia, visto che in un modo o nell’altro è la sede abituale dei suoi interessi. Stiamo parlando in primis dei residenti, i quali però potranno essere fermati dai “controllori” come tutti i turisti. A loro, con un po’ di pazienza (questa probabilmente sarà la prova più difficile) sarà chiesto di esibire la prova della residenza: basterà tirare fuori un documento e via. Altri esclusi dal contributo sono le persone che lavorano in città o che vengono per motivi di lavoro e così gli studenti sia scolastici che universitari. Esenti anche i proprietari di casa a Venezia. Poco importa se siano italiani o forestieri: l’importante è che siano in regola con l’Imu. Per tutte queste tipologie è sufficiente un’autocertificazione, che sarà verificata successivamente negli uffici.

Sono esentate dal pagamento le persone che già pagano l’imposta di soggiorno a Venezia e quindi alloggiano in una struttura ricettiva sul territorio comunale, ma anche i soggetti domiciliati (quindi che abitano, ma non hanno un contratto da residente) purché iscritti nel registro della popolazione temporanea presso il Comune. Infine, chi è nato nel comune di Venezia e oggi risiede in qualunque parte del mondo. Poi sono esenti i bambini di qualsiasi provenienza e nazionalità al di sotto dei 6 anni. Sono esentati poi i soggetti diversamente abili e il loro accompagnatore (uno) e chi deve accedere a strutture sanitarie a Venezia e nelle isole minori e ovviamente chi accompagna i degenti.

Sono esentati anche i parenti e affini di residenti fino al terzo grado, anche nel caso in cui si visitino detenuti, si partecipi a funerali o si visitino degenti. Più in generale, soggetti che visitino persone residenti a Venezia e nelle isole con le modalità che saranno stabilite più avanti dalla Giunta. 

Non deve pagare neppure chi partecipa a competizioni sportive riconosciute dal Coni o da altri enti di promozione e chi assiste a queste competizioni usando un servizio di trasporto pubblico ad hoc (è il caso dei tifosi ). Anche chi partecipa a competizioni riconosciute dal Comune (ad esempio la Su e Zo). Ovviamente non pagherà chi partecipa a processi o è convocato in uffici pubblici, tutti i passeggeri dei bus turistici che abbiano pagato la Ztl bus e anche chi accede solo a piazzale Roma, Marittima e Tronchetto.
Non pagherà neanche il personale delle forze dell’ordine e forze armate, a Venezia per esigenza di servizio, tutti i volontari per servizio, nonché amministratori pubblici e autorità varie in missione istituzionale.

Non devono pagare nulla per venire a Venezia anche per turismo i residenti nella Città metropolitana e nel Veneto. Dovranno però prenotarsi sul portale. Questo è un benefit che ha però dei limiti. Nel caso in cui la prenotazione di una famiglia veneta arrivi al sistema quando la soglia di turisti ritenuta tollerabile sarà superata, allora dovrà pagare come i turisti. Ma sarà una cosa che succederà di rado. 


Soglie numeriche


Il Comune entro l’autunno stabilirà alcune soglie numeriche che serviranno a differenziare il contributo da corrispondere (va da 3 a 10 euro) sia all’interno della giornata che nella stagionalità. Ad esempio, a gennaio il contributo sarà certamente 3 euro, mentre durante il fine settimana della Biennale sarà certamente 10. All’interno delle singole giornate, poniamo a 5 euro, nel caso in cui gli arrivi di turisti non pernottanti superino la soglia critica (ad esempio 50mila persone), scatterà la tariffa massima. Questo perché non è possibile chiudere la città in alcun modo. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino