VENEZIA - I suoi, sentendola annunciare ai giornalisti che sull’Azienda Zero «si sta arrivando a una intesa» e che «la minoranza è compatta»,...
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Dunque, chi ha ceduto di più? Il Pd che ha voluto il non contingentamento dei tempi e ha tenuto inchiodato il consiglio per nove sedute, ma alla fine ha accettato l’Azienda Zero? O la Lega che ha accolto quasi tutte le modifiche? O forse ha ragione chi sostiene che ormai il progetto di legge 23 è "orfano", visto che dal testo iniziale di Zaia c’è stata un primo stravolgimento con l’emendamento di maggioranza che ha depotenziato l’Azienda Zero mantenendo anche l’Area sociale e sanità e adesso per far cessare l’ostruzionismo dell’opposizione si è ulteriormente svuotato questo contenitore? La mediazione, se sarà, consentirà comunque alle parti di cantar vittoria: Zaia porterà a casa Azienda Zero e riduzione delle Ulss (indipendentemente da quante saranno), il Pd in particolare vanterà di aver migliorato la riforma.
Nel gioco delle trattative, va registrato l’incontro "collaborativo" di ieri mattina a Palazzo Balbi «su vari temi» tra Zaia e Moretti. Ma è ancora presto per dire che la partita è chiusa. «Bene lo stralcio dei project e la rinuncia al commissariamento iniziale, ma ancora non basta», dice Claudio Sinigaglia, Pd. Solo che ora sono i tosiani ad alzare il tiro, anticipando la battaglia sulla riduzione delle Ulss: «O una per provincia o due dappertutto, non esiste che il raddoppio sia solo per Venezia e Vicenza», dice Andrea Bassi.
Ieri, complici riunioni di maggioranza con l’assessore Coletto e il big manager Mantoan, e poi tra maggioranza e opposizione, il consiglio è iniziato alle 15.50 e alle 17.15 era già finito. Oggi probabilissimo identico copione, visto che la maggioranza consegnerà per iscritto le modifiche chieste da Pd & C. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino