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Sei incendi in Veneto in poche ore. Decine di volontari di Protezione civile impegnati nelle operazioni di spegnimento. Tutti i roghi infine domati, ma l'allarme resta altissimo: dopo tre mesi senza una goccia di pioggia e con la prospettiva che non piova neanche questa settimana, in Veneto basta un niente per scatenare le fiamme. Tant'è che il bollettino diramato dalla Protezione civile mantiene lo stato di grave pericolosità per gli incendi boschivi in quasi tutta la regione, con aree tra il Veneziano e il Trevigiano (Cessalto, Ponte di Piave, San Stino di Livenza) in cui l'allerta è massima perché le condizioni meteo-climatiche e l'umidità del combustibile vegetale sono tali da generare un incendio con intensità del fuoco molto elevata e propagazione estremamente veloce.
I LUOGHI
Gianpaolo Bottacin, assessore regionale alla Protezione civile, dice che siamo in piena emergenza siccità. Il che non significa solo agricoltura in sofferenza e previsioni di rincari delle derrate alimentari, ma anche rischio sempre più accentuato di incendi. «La settimana scorsa - ricorda Bottacin - ne abbiamo avuti quattro e sono stati tutti subito spenti, tranne quello di Longarone per il quale si è dovuto chiudere per un giorno la strada che porta in Val Zoldana, senza contare l'elicottero che, tra la sabbia del Sahara che ha colorato di giallo le nostre montagne, il fumo e le nuvole, aveva difficoltà a volare.
I NUMERI
In occasione dell'aggiornamento del Piano di incendi boschivi, non più tardi di due mesi fa, l'assessore Bottacin aveva fornito due dati. Il primo è che negli anni gli incendi sono diminuiti: «La strategia regionale, composta da tre ingredienti fondamentali previsione, prevenzione e lotta attiva - rimane una delle armi più potenti che detiene il Veneto per contrastare gli incendi boschivi. Lo dimostrano i numeri: si è passati da una media di 122 incendi all'anno, nel periodo antecedente al 2000, a una media di 62 incendi all'anno (-50%), nel periodo successivo al 2000. Si è registrata anche una notevole riduzione dell'estensione media degli incendi, che è passata da 8 ettari a 3,6 ettari (-55%)».
L'altro dato riguarda il periodo temporale: in Veneto, i periodi a maggior rischio di incendi boschivi, negli ultimi vent'anni, sono stati registrati nei mesi di febbraio (253), marzo (364), agosto (201). Le cause? «Principalmente di tipo doloso (38%) - precisa l'assessore Bottacin -, a seguire di origine colposa (25%) e naturale (5%). Il 32% delle cause rimangono classificate come dubbie».
Ogni giorno la Protezione civile emana un bollettino di pericolo incendio boschivo con le aree più o meno a rischio e i comportamenti da tenere zona per zona. «Da quando la competenza è stata trasferita alla Regioni, abbiamo perfezionato un sistema che ci consente di spegnere rapidamente le fiamme, come si è verificato in queste ore. Ma è chiaro che i comportamenti individuali sono importantissimi. E non si tratta di inviti, sono divieti».
METEO
Le previsioni? «Non pioverà nei prossimi giorni, sicuramente non fino a mercoledì», dice l'assessore Bottacin, che ha anche la delega all'Ambiente. Il bollettino dell'Arpav spegne ogni speranza: Persistente assenza di precipitazioni. Nella cartina del Veneto domina il sole.
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