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Ora che sulla carta è bianco, il Nordest spera nella ripresa del turismo. Ieri il ministero della Salute e l'Istituto superiore di sanità hanno confermato la classificazione complessiva di rischio «bassa» anche per il Veneto e per il Friuli Venezia Giulia, che rimangono così in zona gialla, ma con parametri che annunciano già l'ulteriore passaggio di fascia rispettivamente dal 7 e dal 1° giugno. Il verdetto è stato pronunciato nella giornata che ha visto l'andamento dei contagi nelle ventiquattr'ore toccare i minimi storici: i bollettini hanno evidenziato un tasso di positivi sui tamponi pari allo 0,87% a Venezia e allo 0,56% a Trieste.
GLI INDICATORI
Nella settimana dal 10 al 16 maggio, l'indice di contagio Rt è sceso da 0,88 a 0,74 in Veneto e da 0,72 a 0,66 in Friuli Venezia Giulia. Ancora più cruciali, considerato il nuovo sistema di valutazione, sono però gli altri due indicatori che devono essere mantenuti per tre settimane, per consentire la discesa dal giallo al bianco. L'incidenza veneta è calata da 68 a 45 casi ogni 100.000 abitanti, quella friulgiuliana da 44 a 24. In flessione sono pure i valori di occupazione dei posti-letto: secondo i dati comunicati da Venezia, 9% sia in Terapia intensiva che in area non critica, così come Trieste ha segnalato 9% per i degenti intubati e 5% per gli altri.
Analizzando poi gli altri numeri elaborati dall'algoritmo, in Veneto le infezioni sono oggettivamente in calo: -37,8% e -37,2%, rispettivamente, quelle notificate alla Protezione civile nelle ultime due settimane e alla sorveglianza integrata per giorno. Sono in riduzione pure i nuovi focolai di trasmissione (da 789 a 492) e i casi di infezione non associati a catene note (da 606 a 348). Un andamento analogo è osservabile anche in Friuli Venezia Giulia, dove i casi sono in diminuzione: -38,4% e -39,2%, rispettivamente, quelli segnalati alla Protezione civile nelle ultime due settimane e alla sorveglianza integrata per giorno. Risultano in contrazione pure i nuovi focolai di contagio (da 129 a 76) e gli episodi di contagio non legati a catene conosciute (da 182 a 130).
DI FATTO
Agli esiti del monitoraggio settimanale si aggiunge poi la rilevazione quotidiana.
GLI HOTEL
Ma non sono solo i locali da ballo a confidare nella ripartenza. È tutto il comparto turistico, ad esempio, a cominciare a vedere rosa dopo una sfilza di stagioni nere: secondo l'Associazione jesolana albergatori, ad esempio, l'occupazione è già adesso al 55% e nel fine settimana potrebbe raggiungere il 70% in alcuni hotel. «L'assessore Federico Caner ha detto Zaia mi ha confermato che le prenotazioni sono in totale accelerazione, non solo dall'Italia ma anche dall'estero. Ora vedremo come andranno le ferie di Pentecoste, ma credo che di questo passo potremo recuperare due anni in uno. Ringrazio Red Canzian che si è prestato gratis a uno spot fatto con il cuore. Nel frattempo attendiamo in visita ufficiale, lunedì 31 maggio, il ministro Massimo Garavaglia». Proprio il titolare del Turismo ieri ha espresso fiducia: «Sarà una grande estate, ora i turisti stranieri possono tornare». Con lui la Regione intende rilanciare il tema dei vaccini ai visitatori. «Non sarà un assalto alla diligenza ha precisato Zaia ma semplicemente un gesto di cortesia: dare la possibilità ai nostri ospiti di ricevere la seconda dose qui, se certificheranno di aver già ricevuto la prima».
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Il Gazzettino