Veneto Banca, i grandi soci minacciano azioni legali

Veneto Banca, i grandi soci minacciano azioni legali
MONTEBELLUNA - L'associazione «Per Veneto Banca», che raccoglie circa 200 fra i principali azionisti di "minoranza" dell'istituto di Montebelluna,...

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MONTEBELLUNA - L'associazione «Per Veneto Banca», che raccoglie circa 200 fra i principali azionisti di "minoranza" dell'istituto di Montebelluna, detentori di oltre l'8% del capitale, muove i primi passi sul terreno di una difesa legale degli interessi dei soci rappresentati.

Dopo aver tentato, senza risultati a detta del presidente dell’associazione, Matteo Cavalcanti, un dialogo con il Consiglio di amministrazione della banca, l’associazione minaccia di passare alle carte bollate: e si è rivolta all'avvocato Stefano Ambrosini - giurista di prima grandezza, piemontese con studio a Milano, specializzato in diritto bancario e societario e in crisi d’impresa, docente alla Luiss, già protagonista in importanti vicende come quella Bertone, Tirrenia, Borsalino - per «attività di consulenza e assistenza nella fase stragiudiziale nei rapporti con Veneto Banca, con il suo Cda e, nel caso, con le autorità di vigilanza». L'iniziativa, spiega l'associazione presieduta da Matteo Cavalcante, «si è resa necessaria in quanto l'Associazione, fin dalla sua costituzione, ha tentato di instaurare, senza successo e con un sostanziale diniego da parte di Veneto Banca, un rapporto di dialogo e collaborazione tra base azionaria e vertice amministrativo». L’associazione si è quindi decisa a questo passo per «tutelare il legittimo diritto dei soci alla corretta informazione, fino ad oggi del tutto negata» e per «contestare agli organi amministrativi della Banca eventuali condotte contra legem». Dalla Banca nessuna reazione ufficiale, ma a Montebelluna si ricorda che contatti con l’associazione presieduta da Cavalcanti ci sono stati, l’ultimo incontro è stato il 15 febbraio e si sarebbe concluso con un comunicato "concordato". Ma evidentemente le informazioni ricevute non sono ritenute sufficienti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino