Veneto Banca, mutui “baciati” irregolari: «Le rate non vanno pagate»

L'avvocato Nicola Vascellari
TREVISO - Potrebbe fare giurisprudenza, e così aiutare numerosi risparmiatori e azionisti dell’ex Veneto Banca, la sentenza emessa nei giorni scorsi dal tribunale di...

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TREVISO - Potrebbe fare giurisprudenza, e così aiutare numerosi risparmiatori e azionisti dell’ex Veneto Banca, la sentenza emessa nei giorni scorsi dal tribunale di Treviso, sentenza che ha dichiarato nullo un mutuo “baciato”, cioè direttamente collegato all’acquisto di azioni della stessa banca, sottoscritto 13 anni fa dal titolare di una struttura alberghiera dell’Asolano con ormai l’ex istituto di credito, poi assorbito da Intesa San Paolo. I giudici hanno stabilito che nemmeno Intesa San Paolo può chiedere il pagamento delle rate. La sentenza, depositata il 3 ottobre, arriva dopo due anni di battaglia legale mossa dall’albergatore, assistito dall’avvocato Nicola Vascellari con studio a Vittorio Veneto, contro Veneto Banca ed Intesa San Paolo che in sede di dibattimento avevano invece sostenuto la validità di quel mutuo e la sua regolamentare cessione dall’ex istituto di Montebelluna a quello acquirente. Difese che però state ritenute infondate dai giudici.


LA STORIA
Risale al 2009 la sottoscrizione tra la struttura alberghiera e Veneto Banca di un regolare finanziamento milionario a lungo termine. L’istituto di credito in quell’occasione aveva concesso all’albergo anche un mutuo di 200mila euro impegnandolo ad acquistare azioni della banca, come all’epoca era prassi, per pari importo. Per quel mutuo era previsto un pagamento a rate dei soli interessi, mentre il capitale di 200mila euro sarebbe stato restituito in un’unica soluzione in occasione dell’ultima rata prevista nel 2024. Con il crack di Veneto Banca e il crollo totale del valore delle azioni dell’istituto di credito, l’amministratrice dell’albergo aveva deciso di avviare un’azione legale contro la banca, affidandosi all’avvocato Vascellari esperto di diritto bancario. Prima che Veneto Banca fosse messa in liquidazione, la struttura alberghiera aveva mosso, e poi vinto nel maggio 2018, un ricorso all’arbitro per le controversie finanziarie (Consob) che aveva accertato che l’operazione mutuo “baciato” era stata fatta in violazione degli obblighi di diligenza, correttezza e trasparenza, oltre che di corretta informazione, previsti dal testo unico sulla finanza, e aveva condannato Veneto Banca alla restituzione di tutti gli interessi fino a quel momento versati. Poi però – era il giugno 2017 – Veneto Banca era stata messa in liquidazione coatta amministrativa. E poche ore dopo l’istituto era stato acquisito da Intesa San Paolo, che subito si era attivato per recuperare le rate dei mutui aperti, tra questi anche quello dell’albergatore asolano. Contro quella pretesa, ritenuta infondata, l’imprenditore aveva deciso nel 2020 di avviare una causa civile.


GLI SVILUPPI


Due anni dopo, ecco la sentenza che ha dato ragione all’azionista: il mutuo “baciato” è nullo perché viola il divieto di accordare prestiti per l’acquisto o la sottoscrizione delle proprie azioni. Inoltre, poiché la riscossione delle rate si basa su un contratto nullo, Intesa non poteva chiederne il pagamento. La banca è stata così condannata alla restituzione di tutte le somme incassate e i giudici hanno accertato che l’albergo non dove più nulla ad Intesa, compresi quei 200mila euro di capitale finanziato.

 

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Il Gazzettino