Venditori abusivii sulle spiagge, sequestro record delle fiamme gialle

Venditori abusivii sulle spiagge, sequestro record delle fiamme gialle
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JESOLO - Oltre 1800 prodotti irregolari sequestrati dalla Guardia di Finanza. E' il bilancio dell'intensa attività svolta dalle fiamme gialle jesolane che, in concomitanza con la stagione estiva, hanno rafforzato l'azione di contrasto del fenomeno dell'abusivismo commerciale e della vendita di merce contraffatta lungo il litorale.

Nelle ultime settimane, infatti, i militari della locale Tenenza, con la collaborazione dei baschi della Compagnia pronto impiego di Venezia, hanno eseguito numerosi interventi che hanno portato, complessivamente, al sequestro di 1.800 prodotti irregolari, perché contraffatti, insicuri o non in regola con la normativa in materia di codice del consumo. Numerosi i venditori abusivi segnalati alle competenti autorità, per vendita di merce contraffatta o per esercizio dell'attività di commercio in assenza delle prescritte autorizzazioni.
 
IN SPIAGGIA

I sequestri sono stati eseguiti lungo l'arenile e sulle vie d'accesso alla spiaggia maggiormente frequentate, in corrispondenza, in particolare, di piazza Mazzini, piazza Brescia, piazza Nember e piazza Torino. L'attività della Guardia di Finanza a contrasto del commercio abusivo e della contraffazione proseguirà per tutta la stagione balneare, per tutelare i commercianti rispettosi delle regole e la tranquillità dei turisti. «Queste sono azioni importanti tese a portare la legalità e a contrastare anche questa concorrenza sleale», ha commentato il presidente di Confcommercio, Angelo Faloppa. «Operazione importante, quella della Guardia di Finanza, che si unisce a quello che il comando di Polizia locale sta svolgendo da anni: con questa sinergia auspico che si riesca a debellare quella che è a tutti gli effetti una piaga». Faloppa ricorda, però, che anche il cittadino deve fare la sua parte: «Naturalmente non acquistato quel tipo di prodotti. Tra l'altro è la legge stessa che lo dice: chi acquista merce contraffatta o di dubbia provenienza, commette reato. A volte penso che chi acquista in spiaggia sappia di incorrere in un reato, ma che prevalga l'idea di fare l'affare della vita, non sapendo invece che in questo modo contribuisce ad aumentare l'illegalità e la criminalità. Chi vende in spiaggia è l'ultimo anello, quello più debole, quello fatto di persone sfruttate. Per riuscire a garantire la legalità, che significa no a gente sfruttata, no a merci contraffatte, no alla concorrenza sleale - conclude Faloppa - bisogna ognuno fare la propria parte, anche il cittadino. Bene, comunque, che continuino queste operazioni da parte delle forze dell'ordine». (F.Cib.) Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino