Vendemmia al via ma mancano i lavoratori stagionali, il presidente Serena: «Dovremmo fare i miracoli»

Carenza di lavoratori stagionali per la vendemmia
TREVISO - Una pioggia salutare per completare al meglio lo sviluppo delle uve e la disponibilità di manodopera per la raccolta. Con questa duplice aspettativa, viticoltori...

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TREVISO - Una pioggia salutare per completare al meglio lo sviluppo delle uve e la disponibilità di manodopera per la raccolta. Con questa duplice aspettativa, viticoltori e cantine trevigiane si apprestano alle vendemmia ormai prossima: salvo cambiamenti dell'ultima ora, la raccolta dovrebbe partire intorno al 20 - 22 agosto, tornando in linea con la media del recente passato, dopo il ritardo registrato nel 2021. La prima preoccupazione riguarda proprio la presenza di addetti per vendemmiare.


L'ALLARME
La Coldiretti, ad esempio, ha lanciato l'allarme sulla mancanza di stagionali da impiegare tra i filari. Armando Serena, presidente del Gruppo Vinicolo Distillati e Liquori di Assindustria Venetocentro, organismo che associa molte delle maggiori aziende del settore, concorda sulla difficoltà di trovare personale. Anche se rimane convinto che questo non pregiudicherà le operazioni, tranne in alcune zone: «Alla fine riusciremo come sempre a fare il miracolo - sorride - Va detto che in pianura e anche in alcuni tratti di collina la vendemmia è ormai meccanizzata e qui gli operatori ci sono. Potrebbero invece risentirne di più nei vigneti di collina più ripida, situati soprattutto nell'area di Valdobbiadene, dove la raccolta viene eseguita a mano. Peraltro, si fatica a trovare figure anche per certi lavori di cantina o anche per funzioni amministrative». A tenere in apprensione i produttori è pure il meteo: «Tutti i vigneti, anche quelli irrigati, risentono della mancanza d'acqua. L'irrigazione di soccorso tiene in buone condizioni la vite, però siccità si è fatta sentire: una bella pioggia, sia pur tardiva, darebbe quel tocco in più di qualità alla produzione, il grappolo diventerebbe più pesante, con maggiore resa nella trasformazione da uva a vino e minor quota di vinaccia. Specialmente la glera, è un vitigno molto resistente e generoso: anche se in precedenza non si è sviluppato al meglio, con un po' di piovosità anche in prossimità della raccolta riesce a riprendersi molto bene». Si spera dunque nelle previsioni, che annunciano qualche precipitazione. «Fortunatamente si sono abbassate le temperature notturne e questo aiuta per un migliore equilibrio dei vigneti».


LE PROSPETTIVE
Le prospettive di mercato si confermano incoraggianti: «Quest'anno c'è stata una buona ripresa dell'Horeca (il canale di vendita rivolto a bar, ristoranti e hotel, ndr), rispetto agli anni precedenti, nel pieno della pandemia, quando aveva retto soprattutto la grande distribuzione organizzata - nota Serena, tra l'altro, patròn della Montelvini - Stanno andando bene soprattutto i mercati esteri, anche se bisogna fare i conti con nuove tendenze: ad esempio, si inizia a parlare di vini de-alcolizzati o in lattina. Per ora si tratta di fenomeni marginali, bisognerà capire se avranno sviluppi incisivi. Naturalmente riguardano i vini base, perché per quelli a denominazione i disciplinari stessi non prevedono queste modalità». E a proposito di denominazioni, il rappresentante degli imprenditori del settore già nelle scorse settimane, ha richiamato la necessità di superare le polemiche per fare squadra tra i tre Consorzi del Prosecco. «Credo si debba mantenere l'identità distinta dei singoli territori: lavorando su questo ognuno può affermare la propria denominazione. Ma per il resto i consorzi devono collaborare: penso ad esempio all'attività di comunicazione. E' successo che una denominazione abbia promosso una presentazione a New York, invitando la stampa specializzata. Poi una settimana dopo arrivava l'altra denominazione e invitava gli stessi giornalisti. Questo è negativo: dopo un po' anche gli addetti ai lavori si stancano di andare a sentire sempre cose similari. Se invece i tre consorzi, sempre nel rispetto delle peculiarità di ciascuno, organizzano delle uscite senza disperdere l'attenzione dei media sarebbe certamente più funzionale».



 

 

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Il Gazzettino