TREVISO - Una pioggia salutare per completare al meglio lo sviluppo delle uve e la disponibilità di manodopera per la raccolta. Con questa duplice aspettativa, viticoltori e cantine trevigiane si apprestano alle vendemmia ormai prossima: salvo cambiamenti dell'ultima ora, la raccolta dovrebbe partire intorno al 20 - 22 agosto, tornando in linea con la media del recente passato, dopo il ritardo registrato nel 2021. La prima preoccupazione riguarda proprio la presenza di addetti per vendemmiare.
L'ALLARME
La Coldiretti, ad esempio, ha lanciato l'allarme sulla mancanza di stagionali da impiegare tra i filari. Armando Serena, presidente del Gruppo Vinicolo Distillati e Liquori di Assindustria Venetocentro, organismo che associa molte delle maggiori aziende del settore, concorda sulla difficoltà di trovare personale.
LE PROSPETTIVE
Le prospettive di mercato si confermano incoraggianti: «Quest'anno c'è stata una buona ripresa dell'Horeca (il canale di vendita rivolto a bar, ristoranti e hotel, ndr), rispetto agli anni precedenti, nel pieno della pandemia, quando aveva retto soprattutto la grande distribuzione organizzata - nota Serena, tra l'altro, patròn della Montelvini - Stanno andando bene soprattutto i mercati esteri, anche se bisogna fare i conti con nuove tendenze: ad esempio, si inizia a parlare di vini de-alcolizzati o in lattina. Per ora si tratta di fenomeni marginali, bisognerà capire se avranno sviluppi incisivi. Naturalmente riguardano i vini base, perché per quelli a denominazione i disciplinari stessi non prevedono queste modalità». E a proposito di denominazioni, il rappresentante degli imprenditori del settore già nelle scorse settimane, ha richiamato la necessità di superare le polemiche per fare squadra tra i tre Consorzi del Prosecco. «Credo si debba mantenere l'identità distinta dei singoli territori: lavorando su questo ognuno può affermare la propria denominazione. Ma per il resto i consorzi devono collaborare: penso ad esempio all'attività di comunicazione. E' successo che una denominazione abbia promosso una presentazione a New York, invitando la stampa specializzata. Poi una settimana dopo arrivava l'altra denominazione e invitava gli stessi giornalisti. Questo è negativo: dopo un po' anche gli addetti ai lavori si stancano di andare a sentire sempre cose similari. Se invece i tre consorzi, sempre nel rispetto delle peculiarità di ciascuno, organizzano delle uscite senza disperdere l'attenzione dei media sarebbe certamente più funzionale».