VALDOBBIADENE - Mentre infuria la polemica sull'opportunità o meno di mantenere il nome Prosecco, è partita la prima vendemmia dell'era Unesco. «I...
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LE PREVISIONI
Le prospettive sono quelle di un'annata di ottima qualità, che riporterà anche la produzione nei ranghi. «Vogliamo normalizzare il trend - ribadisce Nardi - per il primo anno abbiamo posto lo stoccaggio sulle quantità consentite». Il desiderio è quello di produrre meno, e far emergere l'eccellenza. Le previsioni per l'annata sono per oltre un milione di quintali (1 milione 46 mila), cifra che consente di rimanere nel range dei 90/100 milioni di bottiglie annue. «Non vogliamo produrre di più, ma valorizzare il meglio di questo territorio». La raccolta è già iniziata nella zona più orientale, sui versanti maggiormente esposti al sole, come a San Pietro di Feletto e Refrontolo, mentre si prevedere di spostarsi al 20 settembre nella zona più centrale della denominazione: I pregiati versanti del Cartizze si raccoglieranno intorno al 20 settembre: poi anche tutta l'area del Valdobbiadenese entrerà nella fase calda.
Da stamattina al via la vendemmia del Prosecco alla Tenuta Astoria, in via Crevada a Susegana dove inizia la raccolta delle uve alla base delle pregiate bollicine Docg. A partire dalle ore 18 alla mezzanotte, il Col di Luna a Cozzuolo di Vittorio Veneto accoglie la quinta Vendemmia Notturna dell'azienda agricola La Vigna di Sarah. È l'unica vendemmia che si svolge sotto la luna piena nelle colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, la denominazione degli spumanti prodotti dalla giovane imprenditrice del vino Sarah Dei Tos, che quest'anno celebra anche la prima raccolta d'uva glera completamente biologica da cui nasce il suo Brut Millesimato Grappoli di Luna. Per un'occasione così speciale, Sarah ha invitato la musa felliniana per eccellenza, l'attrice Sandra Milo, ad essere la madrina della vendemmia notturna, a cui si abbina la consegna del terzo Premio La Vigna di Sarah Bio per l'agricoltura eroica, assegnato alle Antiche Cantine Migliaccio dell'Isola di Ponza, che dal 2000 Emanuele Vittorio e Luciana Sabino conducono con grande passione, coltivando vitigni autoctoni su terreni terrazzati di tufo e sabbia lavica.
LE DIFFICOLTÀ
Circa due settimane d'anticipo rispetto al 2018: non per tutti sarà una vendemmia da ricordare però. C'è una fascia di Docg (da Vidor a Follina) che ha perso fino al 40% a causa della grandinata del 26 aprile scorso. È sempre un tempo magico sulle colline, in cui agronomi e viticoltori annusano l'aria e il terreno. E in cui si prepara il momento della fatica. Date le caratteristiche del territorio, contraddistinto da pendii molto ripidi e da saliscendi difficilmente accessibili ai macchinari, infatti, nel Conegliano Valdobbiadene sono richieste 6/700 ore per ettaro l'anno di lavoro manuale, rispetto alle medie di 150/200 ore lavoro per ettaro delle zone pianeggianti, dove la meccanizzazione è avanzata. Per questo la vendemmia eroica rappresenta il momento di massima ingegnosità dei viticoltori del territorio. «Ci apprestiamo a dare inizio alla vendemmia 2019 consapevoli dell'anno eccezionale che stiamo vivendo - conclude Innocente Nardi, Presidente del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Docg - questa è la prima vendemmia sulle nostre colline riconosciute Patrimonio dell'Umanità, ma è anche la prima vendemmia senza glifosato».
Elena Filini Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino