VALDOBBIADENE (TREVISO) - Coppie di anziani, amori lgbt, creativi e influencer: tutti con il secchio in mano, i guanti e gli attrezzi. Accade nel video che sta impazzando sui...
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“ Vendemmiatori locali? Ormai sono una chimera”. Dall’interno del Consorzio arriva la conferma: rubare braccia da destinare all’agricoltura è sempre più difficile. “I giovani gestiscono magari già attività di famiglia o hanno già altri lavori continuativi, gli anziani sono allarmati dal problema del cumulo sulla pensione, i disoccupati si fanno i conti in tasca per non perdere il reddito di cittadinanza: e così spesso le cantine si trovano a corto di manodopera” sottolineano all’interno della Docg. Per questo motivo, già da fine agosto, è partito l’alert sulle colline. “Noi stiamo ospitando tre studenti di Vicenza- conferma la famiglia Pascotto di Valdobbiadene- sono stati reclutati da una cantina da fuori provincia perchè qui da noi i giovani non si rendono disponibili. Poi però c’è il problema aggiuntivo di trovare alloggio. E spesso le strutture sono occupate da turisti e wine lovers”.
Gli studenti italiani sono comunque un’eccezione. Il trend dell’eroica parla ormai albanese, rumeno, bangladese e africano. “Meglio questi lavoratori formati e tutelati individuati tramite agenzia, che dei disoccupati generici i quali magari rischiano di mettere in sofferenza la vite” conferma Paolo Polegato. “Da produttore, ma anche da presidente di Coldiretti Treviso rilevo che la forza lavoro delle colline non vuole fare questo lavoro. E ogni anno si ripropone lo stesso problema”. Anche i sindaci della vallata confermano. “E’ un disagio risaputo-spiega infatti Stefano Soldan, primo cittadino di Pieve di Soligo- e ogni anno si ripropone l’emergenza”. Fabio Biancolin ha 43 anni e nella vita ha scelto l’agricoltura. “ I miei coetanei preferiscono fare i lavapiatti a Londra. Io invece sono rimasto qui”. Nel tempo si è inventato un lavoro, mettendo a sistema un format che oggi in diversi altri comuni della Marca viene replicato. “Ho duecento persone da me formate che invio tra i filari per il lavoro di raccolta. Servo 10 cantine con pressi forfettizzati. 13 centesimi a kg e 1500 euro all’ettaro. Distribuisco io la forza lavoro in base alle richieste del cliente”.
I lavoratori si fermano un mese a Nordest: l’agenzia trova anche appartamenti e stanze in affitto. “Nella mia cooperativa lavorano per il 90% romeni. Però ora stanno arrivando anche tanti indiani, tradizionalmente dediti alla pastorizia. Hanno però bisogno di essere formati. Anche i lavoratori magrebini si avvicinano alla viticoltura a causa della crisi dell’edilizia”. Il reclutamento avviene attraverso il passaparola. Oggi il ricorso alle agenzie è quasi inevitabile. “ L’abolizione dei voucher due anni fa ha portato alla diffusione del fenomeno- riprende Polegato- Impossibile per le piccole aziende assumere una persona per la vendemmia con contratto a tempo determinato”. Addio definitivo quindi alla rimpatriata intergenerazionale per la raccolta del glera nei vitigni dell’Altamarca? “No, esiste ancora questa prassi, ma avviene quasi eslusivamente per la produzione privata” conclude il Consorzio Docg. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino