Velodromo di Spresiano: «Avanti anche senza il pattinaggio delle Olimpiadi»

A Lovadina di Spresiano il cantiere è paralizzato dall’agosto 2019
SPRESIANO - «Io vado avanti con il velodromo. Nessuno mi ferma». E’ lapidario Marco Della Pietra, il sindaco di Spresiano, che assieme al segretario...

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SPRESIANO - «Io vado avanti con il velodromo. Nessuno mi ferma». E’ lapidario Marco Della Pietra, il sindaco di Spresiano, che assieme al segretario generale della Federazione Ciclistica Italiana, Marcello Tolu non molla la presa. E questo anche dopo la sfumata possibilità di inserire nel progetto Olimpiadi Milano - Cortina una pista lunga di pattinaggio nel velodromo. «Beh ovvio, la pista lunga non ci stava, abbiamo un’autostrada nei pressi dell’infrastruttura che ci limita. E questo nonostante il governatore Zaia avesse un progetto di fattibilità che però è stato giudicato non congruo per far entrare le due strutture in una. Ma il progetto velodromo-ghiaccio prosegue. Nulla ci impedisce di ragionare sullo short track, ovvero pista corta, il pattinaggio di figura e altre possibilità che possono benissimo convivere». Categorico come sempre il primo cittadino di Spresiano, che non ci pensa nemmeno a vedere un’opera incompiuta sul suo territorio. «Non si fanno le Olimpiadi di velocità nel velodromo di Spresiano? Amen. E non è che questo implichi una ritirata: il progetto è stato nuovamente rivisto da Sport e Salute che a giorni dovrà effettuare una ulteriore revisione per capire dove poter fare altra economia e tagliare eventuali altri costi. C’è un accordo con Sport e Salute per rimodulare il progetto tenendo conto delle nuove esigenze e tecnologie da un punto di vista green, della sostenibilità e ben venga. Purtroppo i costi, a causa di una serie importanti di fattori sono lievitati ma di sicuro troveremo la quadra».

I COSTI

Si parla di costi e intanto il tempo passa: «Dipendesse dalle mie possibilità lo avrei già fatto da un bel pezzo. Il costo totale è di 35 milioni, 20 arrivano dalla Federciclo, 5 dal Comune di Spresiano a fronte della cessione dell’area: ne mancano altri 10 che con costi vari potrebbero salire a 12. Andremo in cerca di quelli mancanti. Busseremo a tutte le porte possibili. Nel nostro Veneto produttivo non possiamo lasciare un’opera così importante ancora incompiuta, abbandonata li, quando il mondo e lo sport continuano ad andare avanti. Io sono riuscito a tener viva l’attenzione su questo grande progetto a tutt’oggi e queste grazie anche all’interessamento, ribadisco, del segretario generale della Federciclo, Marcello Tolu, persona capace e competente. So che a breve dovrebbe avere un ulteriore incontro con Sport e Salute, con la Presidenza del Consiglio e i Ministeri competenti per capire come procede nuovamente. Anche la Presidenza del Consiglio deve ragionare sulla ricapitalizzazione delle spese e concertare con rendere polifunzionale la struttura».

LA SINERGIA

Con l’occasione delle Olimpiadi ci avete provato: «Si, sempre lavorando in linea con la Federciclo. Si va avanti e gli stop avuti non li vedo come una disfatta, al contempo potrebbero aprirsi altre possibilità ben accette. E’ chiaro che con il discorso Olimpiadi si sarebbero snelliti i tempi, grazie anche alla presenza di un Commissario straordinario per le Olimpiadi: era un tentativo, ci abbiamo provato, abbiamo dimostrato che noi le cose le produciamo velocemente. A Roma più di qualcuno ha perorato la causa. Se poi il Ministero delle Infrastrutture potesse tirare fuori la parte mancante che serve al completamento dell’opera, sarebbe ancora meglio. Ma ci deve essere la volontà di tutti per proseguire». 

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Il Gazzettino