Cosa succede in città? Così, con una domanda retorica, e amata, a cui i 43.500 cuori dell'Euganeo hanno risposto che in città succede uno spettacolo,...
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SUL PALCO
Alle 21.17, braccia aperte, cappello d'ordinanza, giacca in pelle e argentata, ha salutato i suoi. Benvenuti, ciao Padova ha detto inframezzando il ritornello di Cosa succede in città. Un inizio in vecchio stile quindi, con una canzone del repertorio storico del rocker di Zocca che dice molto di lui, che lo presenta come fosse la sua carta d'identità. Un brano inconfondibile, seguito da altri successi che hanno reso la sua musica e le sue parole qualcosa di assoluto nel panorama della canzone italiana, mixate a recenti successi. Così via, tutte d'un fiato, Deviazioni, La combriccola del Blasco, E adesso tocca a me, Come nelle favole, Fegato fegato spappolato per arrivare al primo medley (quello rock) della serata: Delusa, T'immagini, Mi piaci perché, Gioca con me, Stasera!, Sono ancora in coma, Rock'n'roll show. A chiudere una serata da record che domani verrà replicata con gli stessi numeri e la stessa identica scaletta i classici immancabili come Vivere, Sally, Siamo solo noi, Vita spericolata, Canzone e Albachiara. Quella canzone che, a sentire il popolo che da sabato scorso aspettava il proprio eroe, e a cui non basta un concerto soltanto, è tutta Vasco. Senti Albachiara e riconosci lui.
ALBACHIARAE
lei, Albachiara, era una delle canzoni più gridate e cantate nei tanti karaoke improvvisati all'esterno dell'Euganeo nelle ore che precedevano lo spettacolo, tra birre, pizze e panini alla porchetta. Consumati sui prati dello stadio, dov'erano stati allestiti tavoli da festa patronale, o in fila educata agli ingressi con tanto di sosia del rocker di Zocca a scaldare ed entusiasmare l'animo dei presenti. Perché c'è da dirlo, lo spettacolo di ieri ha promosso anche Padova, attesa al varco da una prova rock sul piano viabilità e parcheggi. La confusione targata 2015 è messa alle spalle, il piano ha retto. In un colpo solo Padova ha potuto godersi Vasco e ha incassato la certezza che anche stasera potrà essere una serata di musica e basta. Code sì, ce ne sono tate, ma tutto nella norma dal momento che all'Euganeo si sono riversate la bellezza di 43.500 persone, e altrettante ce ne saranno stasera. Discorso simile a quello della viabilità lo si può fare anche per i parcheggi e l'ingresso allo stadio. Il giro di vite sulla sicurezza è servito soltanto a rendere più tranquillo lo show e i tanto temuti metal detector a portale, in stile aeroporto, non hanno rallentato gli accessi.
LA GIORNATA
«Non era facile far giungere 43mila persone con il rischio maltempo, stiamo studiando da mesi con Zed il piano di interventi di viabilità ha commentato dalle tribune dell'Euganeo il sindaco Sergio Giordani - e un'eccezionale sinergia ha permesso che tutto si svolgesse in maniera ordinata ed è indispensabile che i grandi eventi vengano realizzati in maniera tranquilla e con soddisfazione di tutti i partecipanti e a Padova questo know how ce lo abbiamo». Insomma, il tam tam mediatico messo in piedi dagli organizzatori che da giorni avvertivano tutti di arrivare presto, ha portato i suoi frutti. Unici dissapori, a sentire il popolo di Vasco, per il prezzo dei parcheggi (che oscillava tra i 10 e i 20 euro) e per quello delle birre esterne allo stadio. Situazioni a cui si aggiungono i (pochi) casi di chi si è visto il biglietto bloccato dopo averlo acquistato su siti internet e canali di rivendita non ufficiali. Poi, dalle 21.17 è stato solo un Vasco-show. E oggi, si replica.
Nicola Munaro
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Il Gazzettino