VICENZA - Una messa in piena regola dal tetto della canonica, situata a fianco della chiesa, per celebrare la Pasqua. L'iniziativa è di don Matteo Menini,...
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«Abbiamo la fortuna di affacciarci su una piazza a semicerchio - precisa don Matteo - quindi la gran parte della frazione potrà seguire la messa come fosse in chiesa». Il prete vicentino, che tre anni fa ha voluto riservare una sala della parrocchia per consentire ai fedeli musulmani di pregare, è orgoglioso della sua idea. «Metteremo la parola di Dio - racconta - al centro di questo tempo, perchè la parola può diventare contatto. Sono certo che i miei parrocchiani non mancheranno all'appuntamento: in questi giorni abbiamo già cantato l'inno di Mameli, andrà tutto bene. Perchè non provare a pregare? Santificheremo la Pasqua, come ci ha chiesto Papa Francesco».
Per sensibilizzare i suoi concittadini don Matteo ha preparato un messaggio che ha recapitato ad ognuno nella cassetta delle lettere. «Proviamo a disseppellire la speranza soffocata dal pensiero fisso dei contagi, malattia e lutto» ha esortato il parroco. Per testare il gradimento dell'iniziativa ha chiesto ai parrocchiani di mettere un ramo d'ulivo legato al balcone, come segno di voler essere presenti. La lettera si chiude con la raccomandazione a seguire la messa «nel tassativo rispetto delle prescrizioni impartite dallo Stato e dalla regione Veneto per il contenimento del rischio di contagio da Covid-19».
A condividere l'idea è per primo il sindaco di Valdagno, Giancarlo Acerbi. «È una bella cosa - conclude - che avvicina la gente, credenti e non credenti, al senso di comunità che in questo periodo si è perso. Così la comunità si rinsalda». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino