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ROCCA PIETORE - Solo la prontezza della guida alpina Federico Carollo, soccorritore della stazione del Soccorso alpino Val Pettorina, ha scongiurato l’ennesima tragedia: ha salvato V. M., 52 anni, di Mestre, una sciatrice sepolta sotto una coltre di neve di almeno un metro e mezzo dopo una slavina di un fronte di una ventina di metri e che nella zona di accumulo aveva uno spessore di oltre trenta metri. Il distacco si è verificato poco prima delle 13, vicino a Pian De Lobia sul versante sud del monte Padon nel comprensorio della Marmolada. Il primo ad arrivare sul posto ancor prima che scattasse l’allarme, è stato Carollo. Solo la velocità del suo intervento e dei volontari che erano con lui, ha permesso alla donna di essere estratta ancora in vita. Pochi minuti e sarebbe sopraggiunta la morte.
IL RACCONTO
«Ero sulla seggiovia del Padon e stavo salendo con alcuni clienti- ricorda Federico Carollo- quando ho avvistato sotto di me un uomo che stava scavando con le mani nella neve. Da lì ho capito che era successo qualcosa di grave, così arrivato con la seggiovia alla stazione a monte sono sceso lungo il perimetro della slavina e sono arrivato sul posto a circa 2100 metri di quota dove avevo intravisto l’uomo scavare».
IL VOLO
Intanto la macchina dei soccorsi era entrata in funzione: «Prima è arrivato l’elicottero dell’Air Service che però non era attrezzato per questo tipo di soccorso non avendo a bordo il personale medico, quindi abbiamo dovuto attendere che arrivasse un altro elicottero da Trento. La fortuna è stata quella di essere stato casualmente sul posto e di aver potuto intervenire con tempestività, pochi minuti ancora e sarebbe finita diversamente».
IL PRECEDENTE
Pochi minuti prima della valanga sul Padon, la macchina dei soccorsi era stata impegnata anche sul versante del Nuvolau che dà su Colle Santa Lucia, lungo la pista Fedare: anche lì un distacco aveva fatto temere il peggio, ma in realtà dopo la bonifica effettuata dagli uomini del Soccorso piste della Guardia di Finanza, che si sono sincerati che non ci fossero persone coinvolte, l’allarme è rientrato. Non per il Suem che in tutto l’arco della giornata ha dovuto effettuare una ventina di interventi sulle piste per soccorrere sciatori infortunati per fratture e piccoli traumi riportati durante le discese un po’ in tutti in comprensori della provincia. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino