Vajont, Mauro Corona: «Ai morti un ricordo perenne, c'erano anche 487 bimbi. Ai responsabili il disprezzo del silenzio»

Mauro Corona
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PORDENONE - «Il 9 ottobre 1963 duemila persone entravano nell'ombra del nulla per ambizioni e interessi altrui. Tra queste, 487 bambini. Poco dopo le ore ventidue, alcuni uomini cambiarono il passo della storia, fermarono la gioia della vita, mutarono l'andare millenario della Natura». A scrivere parole dure come pietre Mauro Corona. Sono trascorsi 59 anni da quella notte, ma il dolore e rumore di quell'acqua che tutto travolge sono ancora ben chiari nelle mente di chi c'era. Tutti gli altri hanno il dovere di ricordare l'immane tragedia del Vajont e scongiurare in tutti i modi che si possa ripresentare.

CORONA
«Quella notte, sotto lo sguardo attonito della luna, cadde terra sulla terra, terra nell'acqua, morte sulle case e tra la gente. Sono passati tanti anni dalla tragedia annunciata. Forse la rabbia - ha ricordato ancora lo scrittore di Erto - s'è un po' diluita, il dolore no. Lord Byron diceva che il ricordo della felicità non è più felicità, ma il ricordo del dolore rimane sempre dolore. Nel nostro caso si sbagliava. A noi non resta nemmeno il ricordo di antiche, rare felicità. Quella notte gli invasori ci tolsero tutto anche il desiderio di essere ogni tanto felici. Ai morti un ricordo perenne e una candela. Ai responsabili non più parole, ma il disprezzo del silenzio».

LA FONDAZIONE
Ieri, giorno delle commemorazioni della tragedia, è stato anche ricordato dal sindaco di Longarone quello che si sta facendo per il 60. anniversario che sarà il prossimo anno. «Sabato 22 ottobre - ha detto il primo cittadino - verrà presentato il logo del 60° anniversario del disastro del Vajont, sotto il cui simbolo i nostri Comuni, le associazioni locali, e una pluralità di soggetti culturali e di volontariato stanno alimentando le proposte affinchè il programma degli eventi commemorativi possa consolidare radici profonde alla memoria perpentuandola nel futuro di tutte le Nazioni. Tutto il prossimo anno, dunque, verrà attraversato da momenti di forte significato sviluppati con la competenza, maturata in occasione del 50° anniversario, nel 2013, dalla Fondazione Vajont costituita in occasione del 40° anniversario con al secondo punto del proprio Statuto che declina tra gli scopi statutari la perorazione della Memoria delle vittime del Vajont. Fondazione Vajont che quest'anno si è strutturata proprio per sostenere al meglio le iniziative da svolgere nel 2023. Il prossimo anniversario lo celebreremo con l'obiettivo, da un lato, di fare Memoria per rispetto e profonda vicinanza a superstiti e sopravvissuti coinvolgendo i giovani. Sulle loro spalle dovremo porre la storia e la lezione del Vajont affinchè possano farsi carico della tristissima storia che hanno vissuto i loro genitori e trasferirla, proiettarla, nel futuro a monito perenne di quanto accadde a Erto e Casso, Longarone e Castellavazzo. Quest'anno le celebrazioni sono state intrise da una maggiore sobrietà rispetto agli anni scorsi, ma l'emozione che emerge in ogni appuntamento rappresenta una piccola pietra dedicata alla ricostruzione».

IL RICORDO


La tragedia del Vajont è una ferita aperta nella memoria della nostra terra. Ad affermarlo è il Gruppo consiliare regionale della Lega che, in occasione della commemorazione per la tragedia del Vajont, con una nota esprime solidarietà e vicinanza in questa giornata di commemorazione alle comunità locali e a tutti coloro che furono testimoni, soccorritori e volontari di quella catastrofe».

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Il Gazzettino