BELLUNO - Opere già fatte o appaltate per 141 milioni di euro in tutto il territorio, con investimenti importanti soprattutto sull'Agordina e totali 169 interventi in...
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LE CIFRE
«Nel Bellunese - spiega l'ad di Veneto Strade - da Vaia in poi, ovvero dal primo novembre 2018, abbiamo fatto e stiamo facendo 169 interventi, di cui 89 di somma urgenza, ovvero realizzati in quei giorni di emergenza. Altri 80 interventi consistenti sono stati appaltati, inizieranno entro fine settembre. Si tratta di opere sia di sistemazione stradale, che di difesa valanghiva degli abitati, perché anche questo tipo di interventi ci sono stati affidati dal commissario all'emergenza post Vaia. In totale sono stati investiti complessivi 141 milioni di euro». E questa è solo la prima tranche: si tratta di opere già fatte o contrattualizzate, come prevedeva i termine entro il 30 settembre, pena la perdita dei fondi. «Noi per nostra fortuna e capacità - prosegue Vernizzi - riusciamo a contrattualizzare tutti gli interventi». Ma ci saranno poi gli interventi del 2020 e 2021, che verranno programmati dal commissario tra ottobre e novembre. «Si tratta di diversi soldi per opere che arrivano sull'Agordina - prosegue Vernizzi -, oltre a quelli fatti, che sono già significativi».
LA MAPPA
Ma stando a quanto fatto fino ad ora, in meno di 11 mesi da Vaia, sembra essere stata una corsa contro il tempo, decisamente vinta. Solo sull'Agordina: 12 interventi di somma urgenza per 2 milioni 291mila 160 euro. «Abbiamo poi appaltato altri 15 interventi per un importo di 12 milioni 8mila 285 euro. Verranno tutti consegnati lunedì prossimo», sottolinea Vernizzi. E poi sulle strade del Feltrino: interventi di somma urgenza fatti subito dopo Vaia per 1 milione e 200 mila euro (800mila su strade di competenza, il resto per i comuni». Le opere che stanno per partire sempre sulle strade feltrine sono per 4 milioni 350mila euro. In Comelico e Cadore interventi a ridosso dell'emergenza per 2 milioni 180mila euro e lavori in partenza per 10 milioni di euro. «Come abbiamo lavorato a Schiucaz, dove gli abitanti sono tornati nelle loro case abbiamo lavorato nel resto del Bellunese cercando di venire incontro il più possibile ai disagi della popolazione. Ma per i miracoli non siamo attrezzati», conclude con una battuta l'ad di Veneto Strade.
Olivia Bonetti Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino