Quarta dose agli over 60: è boom di appuntamenti all'Ulss Euganea, 5mila già fissati

Per far fronte alle richieste l'azienda sanitaria locale ha raddoppiato le prenotazioni fino al 30 luglio

L'appello degli ospedalieri a vaccinarsi
PADOVA - Mentre la pandemia avanza a passo sostenuto, ieri pomeriggio, 13 luglio, ha preso il via la campagna vaccinale per la quarta dose, rivolta alle persone con...

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PADOVA - Mentre la pandemia avanza a passo sostenuto, ieri pomeriggio, 13 luglio, ha preso il via la campagna vaccinale per la quarta dose, rivolta alle persone con più di 60 anni e i fragili. Una partenza con il botto, considerando che in poche ore sono stati esauriti i primi 5 mila posti messi a calendario dall'Ulss. Da qui a fine luglio hanno già fissato l'appuntamento con la quarta dose 5.300 padovani. Per far fronte all'inaspettata richiesta, l'Euganea ieri sera ha raddoppiato gli slot, arrivando a 10 mila. Quindi, al momento, altri 5mila cittadini hanno la possibilità di accaparrarsi un turno entro la fine del mese. La platea dei nuovi eleggibili è composta da 200 mila persone, anche se circa 50 mila sono già vaccinate, positive al Covid o recentemente guarite. Ieri, a partire dalle 14, sono state eseguite le prime 200 quarte dosi a sessantenni e settantenni sia in Fiera al padiglione 6 dell'Ulss Euganea che in ambulatorio in via San Massimo in Azienda ospedaliera. Con l'aumento dei contagi, cresce anche la richiesta vaccinale per guadagnare una protezione in più. Nelle scorse 24 ore sono stati registrati altri 2.144 nuovi casi e due decessi legati al Covid.

«La speranza è di aver raggiunto il picco»

«Come già avevamo segnalato la scorsa settimana, confermiamo un rallentamento della crescita della curva delle positività - chiarisce il direttore generale dell'Azienda ospedaliera, Giuseppe Dal Ben -. In sette giorni vediamo un aumento dei positivi appena del 10 per cento. Un dato che, seppur parzialmente, ci rincuora. La speranza è di aver raggiunto il picco e di continuare con questa tendenza all'appiattimento». Facendo un confronto temporale: oggi i positivi sono 17.605, un mese fa erano 4.492 e un anno fa 655. Nell'ultima settimana le missioni del Suem 118 per sospetti Covid sono state 224, l'11% del totale. Inoltre, si contano 182 accessi al Pronto soccorso pediatrico e 163 in quello degli adulti. La pressione ospedaliera rimane in linea con quella dei giorni scorsi: in via Giustiniani ci sono 104 pazienti positivi, il 70% però non presenta sintomi. «Non dimentichiamo che il virus fa la sua parte - continua Dal Ben - Tra i sintomatici ci sono due anziani in terapia intensiva, età media 79-80 anni, con quadro respiratorio franco. Quindi attenzione».

Meno ricoveri

Il Covid inizia ad arretrare nelle corsie. «Stiamo vedendo una flessione del numero di pazienti ricoverati - conferma la dottoressa Annamaria Cattelan, direttore delle Malattie infettive -. La maggior parte ha il Covid, ma non presenta patologie respiratorie. Allo stesso modo c'è un calo di richieste per le terapie precoci che offriamo nella nostra azienda, ovvero le compresse orali antivirali, abbiamo un numero di segnalazioni inferiore rispetto la settimana precedente». Finora il team di Malattie infettive ha garantito circa tremila terapie antivirali orali contro il Covid. «Questo virus continuerà ad accompagnarci, ma notare questi segnali ci fa ben sperare - prosegue Cattelan -. Ora raccomandiamo il vaccino per gli over 60 e i pazienti fragili che abbiamo sempre seguito nei nostri ambulatori».

«Il vaccino previene del 75% i sintomi»

L'appello alla quarta dose arriva dal dottor Mauro Cancian, responsabile dell'unità di Allergologia dell'Azienda ospedaliera, che da oltre un anno ha avviato l'ambulatorio per la vaccinazione dei fragili e degli allergici. Oltre mille le inoculazioni. «Abbiamo offerto la possibilità all'Ulss 6 di inviarci pazienti fragili e continuiamo a programmare le vaccinazioni il sabato - dice Cancian -. Abbiamo sostanzialmente vaccinato tutti con pochissime reazioni allergiche. Adesso è il momento del picco del contagio, non bisogna aspettare mesi e attendere quello che verrà. Ricordo che il vaccino previene del 75% i sintomi della malattia».

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Il Gazzettino