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UDINE - Mamma favorevole a vaccinare il figlio minorenne, papà contrario. Così il caso (fra i primi in Friuli), che coinvolge un ragazzo non ancora diciottenne e i suoi genitori separati, potrebbe finire presto davanti ad un giudice.
LA VICENDA
Il condizionale è d'obbligo, però, perché, come spiegano allo Studio Tutino, si sta tentando una mediazione per ricomporre la frizione. Il padre - assistito dagli avvocati Santo Tutino e Francesca Tutino del foro di Foggia - si sarebbe infatti detto disponibile ad un percorso alternativo per consentire al figlio diciassettenne di poter dire la sua su un fatto che lo riguarda molto da vicino.
In sostanza, il papà, pur non essendo favorevole al siero anticovid per il figlio, avrebbe detto che, se il ragazzo, ormai prossimo alla maggiore età, andrà dal medico di famiglia a farsi illustrare i punti di forza e di debolezza del vaccino (il che dovrebbe finire in un'attestazione), a quel punto firmerà spontaneamente il documento per l'immunizzazione.
IL RICORSO
Come spiegano allo Studio, infatti, tutto è nato dalla diversità di vedute fra i due genitori separati, che ha portato la madre a presentare ricorso ai sensi dell'articolo 709 ter del Codice di procedura civile al giudice, che ha già fissato la prima udienza, prevista per metà novembre. A quel punto è stato avviato il lavoro di mediazione che ha consentito di raggiungere una potenziale strada alternativa.
I legali sperano così in una composizione della frizione.
LA PRASSI
Il caso friulano è emblematico di cosa può succedere quando due genitori (sposati o non sposati) non sono d'accordo sulla somministrazione del siero anticovid. «Il genitore che intende vaccinare il figlio e che non si vede sottoscritto il consenso (obbligatorio) dall'altro genitore per verificare la possibilità di procedere deve obbligatoriamente ricorrere all'autorità giudiziaria civile - spiegano gli avvocati Tutino -.
A quel punto può quindi scattare «il ricorso ex articolo 709 ter del Codice di procedura civile al giudice il quale con proprio decreto fissa (in termini brevi) l'udienza di comparizione delle parti - spiegano i legali in una nota -. Nel frattempo la parte citata può presentare delle memorie da depositare al Giudicante che siano riferite ad eventuali contro-indicazioni personali alla richiesta vaccinazione, anche per familiarità. Importante, nel procedimento sarà acquisire un parere medico legale, qualora ci siano particolari situazioni, così come sarà essenziale sentire il pediatra (per pregresse situazioni) e/o il medico di base del minore. In assenza di particolari problematiche, anche il minore dovrà o potrà essere sentito, con tutte le tutele del caso anche al fine di poter manifestare la sua volontà».
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Il Gazzettino