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Dopo Pfizer e Moderna ieri è stata la volta di AstraZeneca: 20.400 dosi che sono state scortate dai carabinieri fino all’ospedale dell’Angelo di Mestre e che lì verranno conservate - hub per tutto il Veneto, come con Moderna - per poi essere utilizzati sulla popolazione giovane e adulta, fino ai 55 anni.
L’idea è quella di vaccinare con il siero di AstraZeneca i lavoratori dei servizi essenziali, con una priorità per le forze dell’ordine e i dipendenti del mondo della scuola. «Le 20.400 dosi consegnate nella mattinata di oggi (ieri, ndr) - spiega il direttore generale dell’Ulss 3 Serenissima, Giuseppe Dal Ben - sono la prima consegna effettuata da AstraZeneca a Mestre. La fornitura riguarda tutte le aziende sanitarie della regione: anche per i vaccini di questo produttore, la farmacia dell’Angelo funge da collettore e punto di stoccaggio e conserva quindi nei suoi frigoriferi le dosi destinate alle altre Ulss. Si reitera così la modalità con cui all’ospedale di Mestre si stanno conservando, nella disponibilità dei destinatari, anche i vaccini prodotti da Moderna e consegnati a Mestre, nelle scorse settimane, per tutto il Veneto». E con i richiami delle vaccinazioni del personale sanitario degli ospedali e il personale sanitario e ospite delle residenze per anziani ormai in conclusione per le due Ulss dell’area metropolitana di Venezia è tempo di pensare alle vaccinazioni della popolazione. Si parte lunedì 15 febbraio con i nati nel 1941: 6.300 nell’Ulss 3 e 2mila nell’Ulss 4. Per quanto riguarda l’Ulss 3 ci vorranno due settimane per completare l’inoculazione della prima dose del siero (nella tabella a fianco il calendario completo). L’azienda sanitaria, in accordo con i Comuni, ha allestito undici sedi vaccinali in base al criterio della maggiore vicinanza il Distretto di Favaro (per Mestre), il palazzetto di Marcon (per Marcon e Quarto d’Altino), il Civile per il centro storico di Venezia, il Distretto del Lido per l’isola, il centro prelievi dell’ospedale cittadino per i residenti a Chioggia. E poi il palazzetto di Camponogara (per i residenti di Campagna Lupia, Campolongo maggiore, Camponogara, Fossò e Vigonovo), il palazzetto di Dolo (per Dolo, Fiesso, Mira e Stra), il palazzetto di Mirano (per Mirano e Spinea), il punto prelievi dell’ospedale di Noale (per Noale, Martellago, Salzano e Scorzé) e Villa Farsetti a Santa Maria di Sala per chi vive a Pianiga e Santa Maria di Sala. Dovranno presentarsi solo gli anziani che hanno ricevuto la lettera personale di convocazione. Chi non potrà spostarsi, verrà vaccinato a casa dagli Usca. Da lunedì 22 febbraio, poi, toccherà ai nati nel 1940, ai malati oncologici e ai lavoratori dei servizi essenziali (dell’ordine e personale del mondo della scuola). Dall’8 marzo toccherà agli ottantaduenni - i nati nel 1939 - e dal 15 marzo oltre ai nati nel 1938 (chi ha 83 anni quindi) ci sarà spazio anche per quelli che l’Azienda sanitaria definisce «soggetti ad alto rischio», cioè i trapiantati o altre tipologie di persone fragili. I vaccini usati per gli anziani saranno Moderna e Pfizer, a seconda delle disponibilità delle dosi.
Sono partite ieri le duemila lettere per i residenti nel territorio del Veneto Orientale nati nel 1941, per invitarli alla somministrazione della prima dose di vaccino anti Covid19.
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Il Gazzettino