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VENEZIA «Abbiamo sempre fatto così e così stiamo facendo». La spiegazione del presidente della Regione del Veneto Luca Zaia - che pure ammette: «Umanamente ci spiace» - sarà accettata dagli anziani? Finora, da lettere, messaggi, proteste, non è andata proprio così. Per due motivi: il primo è che il Veneto per quanto riguarda gli over 80 ha deciso di vaccinare prima i più giovani, cioè dagli ottant'anni in su, e poi i più vecchi, tipo i novantenni; il secondo è che quando è stata chiesta la ragione di questa scelta, si sono addossate le responsabilità al livello centrale: «Abbiamo seguito le linee guida nazionali», ha detto l'assessore regionale alla Sanità e al Sociale, Manuela Lanzarin, in un'intervista al Gazzettino. Ma non tutti gli anziani le hanno creduto. C'è chi è andato a vedere cosa fa la Lombardia, come si comporta l'Emilia Romagna, quali regole sono state adottate in Lazio e in Campania. Arrivando a constatare che se davvero ci sono linee guida nazionali, l'unica - o una delle poche regioni - a rispettarle è il Veneto. Ma il Veneto non voleva l'autonomia? E com'è che le altre regioni hanno deciso diversamente? Saranno punite per questo da Roma o si tratta di scelte legittime e, quindi, regionali e non nazionali? «Senza età», si è autodefinito Arrigo Cipriani in una lettera che pare aver fatto proseliti: «Portavoce vivente di alcuni vecchietti miei concittadini che hanno superato gli 85 anni - si è autodefinito il patròn dell'Harry's Bar - e che possono con pieno diritto essere annoverati tra gli ormai inutili e scomodi superstiti delle tempeste della vita. Sembra infatti che la difficile scelta di vaccinare gli over 80 si fermi alla sbarra di confine degli 85». Per non dire delle lettere arrivate in redazione: over 80 a dir poco furibondi. Ma non tanto e non solo per la scelta di Palazzo Balbi di aver iniziato dai più giovani, cioè dai nati nel 1941, quanto per la spiegazione data: linee guida nazionali. E le altre Regioni, allora?
IL CONFRONTO E allora vediamo cosa si fa altrove. In Lombardia dal 15 febbraio per i cittadini lombardi che hanno più di 80 anni è possibile manifestare la propria adesione alla vaccinazione anti Covid-19 collegandosi a una piattaforma dedicata: Si partirà con i cittadini di età pari o superiore a 100 anni e, a scalare, sarà il turno degli ultra novantenni fino ad arrivare ai nati nel 1941.
LA RASSICURAZIONE «In Veneto - ha ribadito ieri, durante la conferenza stampa a Marghera, l'assessore Lanzarin - abbiamo seguito le linee guida in essere per le vaccinazioni che già ci sono, abbiamo seguito la prassi, quindi abbiamo fatto la chiamata diretta per primi agli over 80 mandando a casa di ciascuno una lettera». E Zaia: «Abbiamo preferito partire dagli over 80 e non dagli over 100 perché i primi hanno maggiore mobilità, relazioni e sociali, inoltre quelle del 1941, 1940 e 1939 sono classi di età ben più numerose. L'obiettivo era mettere in protezione un maggior numero di persone. Umanamente dispiace non poter accontentare tutti, ma avendo pochi vaccini i casi sono due: o parti da sopra gli 80 o parti da sotto». Ed è stata ripetuta la rassicurazione: per marzo/aprile gli over 80 saranno tutti vaccinati. Ovviamente, vaccini permettendo
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