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TRIESTE - Le Miocarditi e Pericarditi potenzialmente associate a vaccinazione mRNA contro il COVID-19, in particolare con vaccino ad mRNA Pfizer-BioNTech (BNT162b2) e Moderna (mRNA-1273) sono eventi rari, con manifestazioni generalmente lievi e ad esito favorevole. Lo scrive il Giornale Italiano di Cardiologia che pubblica un Expert Opinion della Società Italiana di Cardiologia, curato da una quindicina di esperti, tra i quali Gianfranco Sinagra (Centro Diagnosi e Trattamento Cardiomiopatie, Università Trieste), Giuseppe Mercuro (Dip.Scienze Mediche e Sanità Pubblica, Università Cagliari), Pasquale Perrone Filardi del Dip.Scienze Biomediche Avanzate, Università di Napoli.
Miocardite dopo il vaccino: quanti casi?
Lo studio segnala che l'incidenza stimata è di 1 caso per 100mila individui, ovvero oltre 10 volte inferiore a quella delle Miocarditi non riconducibili a vaccini (10 - 20 casi per 100.000).
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Miocarditi, soggetti più a rischio
In particolare, occorre sorvegliare i maschi, di età inferiore a 30 anni che completano il ciclo vaccinale. Lo studio propone per la prima volta un inquadramento nosografico delle forme 'post-vaccinò facilitandone l'identificazione e la costruzione di registri di ricerca e fornisce linee di comportamento nella vaccinazione ad mRNA in sottogruppi specifici della popolazione«. La pandemia COVID-19 in poco più di un anno ha causato 2,69 milioni di decessi e 122 milioni di contagi. I vaccini hanno significativamente contribuito a ridurre i tassi di morbilità e mortalità.
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Il Gazzettino