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VENEZIA - L'Ulss 3 Serenissima blinda i suoi centri vaccinali e punti tampone. Dopo l'increscioso fatto di violenza dell'altro ieri, con un'operatrice sfiorata da un pugno in faccia che poi ha finito per spaccare la vetrata di una porta d'uscita al PalaExpo, già da ieri sono state schierate più guardie giurate, dovunque, pronte a intervenire a ogni evenienza. Allo stesso PalaExpo, dove nella sola mattinata sono stati somministrati 1.546 vaccini con 400 dosi ad accesso libero, sono ora una decina gli agenti che presidiano i varchi d'ingresso e sorvegliano che tutto si svolga regolarmente. L'altro giorno l'azienda sanitaria ha parlato di gravi e non giustificabili in alcun modo episodi di intimidazione sia fisica che verbale e di ripetuti momenti di violenza, a conferma di un clima sempre più caldo e teso. L'energumeno protagonista del pugno pretendeva di fare la terza dose senza prenotazione (e senza avere 80 anni, il che consentirebbe l'accesso libero).
VIOLENZA
Ha iniziato a offendere mentre si trovava nel box di accoglienza, quindi, richiamato e gentilmente accompagnato a uscire, ha sfogato la sua rabbia contro l'operatrice che lo seguiva, che per fortuna ha avuto il riflesso di scansarsi.
CODE
Ci sono momenti in cui la coda scorre via veloce; altri, come ieri all'ora di pranzo al Pala Expo, in cui i tempi si dilatano, finanche con due ore d'attesa: e c'è chi si chiede che senso abbia prevedere la prenotazione se poi si consente l'accesso libero a così tante persone che passano davanti ai prenotati. E qualcun altro osserva: Ci invitano di continuo a vaccinarci, ma le prenotazioni sono a febbraio. Il rischio è che i nervi vadano a fior di pelle. Non è accettabile che l'inciviltà e l'aggressività di pochi danneggi il lavoro svolto, provocando tensioni continue e continui rallentamenti di cui fanno le spese tutti gli altri utenti, ha rimarcato l'Ulss. Ieri è giunta la solidarietà del presidente dell'Ordine dei medici Giovanni Leoni: Non possiamo accettare episodi così gravi di intimidazione nei confronti degli operatori sanitari che si spendono per la tutela della salute di tutti. Inciviltà e aggressività non vanno sottovalutate in tempi in cui a volte emerge un concetto distorto di libertà. Siamo vicini ai medici e agli operatori sanitari che, nonostante le difficoltà, continuano a difendere i principi in cui credono, a partire dal rispetto della realtà scientifica e dalla tutela dei pazienti e dei cittadini.
Il Gazzettino