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TREVISO - Sono arrivati a spendere anche 500 euro al mese per prestazioni private perché riuscire ad accedere a un percorso di logopedia individuale nel pubblico o nelle strutture convenzionate, così come per altre terapie specifiche, pare una missione impossibile. E’ quanto sta accadendo ai genitori di una bambina di 6 anni con sindrome di Down.
IL NODO
La piccola era stata presa in carico da una struttura convenzionata nell’aprile del 2021. Ma alla fine non è andata oltre a una valutazione e a un paio di cicli di neuropsicomotricità e terapia occupazionale, tra l’altro intervallati da lunghi mesi di pausa. Il caso si aggiunge a quello denunciato alla fine di agosto da una mamma che ha atteso quasi 2 anni e mezzo per vedere sua figlia di 7 anni inserita nel percorso di logopedia. Come confermato dall’Usl della Marca, il nodo sta in particolare nell’attuale carenza di personale. Solo nei distretti di Treviso e Pieve di Soligo mancano almeno 5 logopediste. «In questo periodo non sono semplici da trovare – allarga le braccia Francesco Benazzi, direttore generale dell’azienda sanitaria – ma adesso ci sarà un nuovo bando attraverso il quale puntiamo ad andare a coprire i posti vacanti».
I TEMPI
Come se non bastasse, poi, la stessa bambina è in lista d’attesa al policlinico di Padova da ormai un anno per essere sottoposta a un intervento chirurgico di rimozione delle tonsille. Nemmeno qui le cose sembrano andare tanto meglio. «Tutto questo non ci fa sentire supportati né accompagnati nel difficile compito di crescere un bambino con disabilità – specificano i genitori – ci chiediamo anche cosa potremmo dire alle famiglie che cominciano un percorso dall’inizio. State tranquilli che sarete accompagnati o cominciate a risparmiare che vi serviranno tanti soldi, come è stato detto a noi, a suo tempo, da altri genitori?». La pesante carenza di professionisti si fa sentire anche in questo modo. Vale per le strutture convenzionate così come per i servizi erogati direttamente dall’azienda sanitaria. «Servirebbero almeno altre cinque logopediste tra Treviso e Pieve di Soligo. E poi mancano gli psicologi (in seguito del ricorso al Tar che ha congelato l’ultimo concorso, ndr). Questo purtroppo ci blocca – ha spiegato Nicola Michieletto, direttore dell’unità Infanzia, adolescenza, famiglia e consultori dell’Usl – e soprattutto si fa fatica anche a trovare neuropsichiatri infantili. I bandi sono andati deserti. Di conseguenza diventa complesso procedere con le valutazioni».
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