Lavoro, fidanzata e carcere: la nuova vita del killer della Uno bianca

Marino Occhipinti a casa della compagna
PADOVA - Esce dal carcere alle 7.30 per rientrare poco prima di mezzanotte: non è una vita da detenuto quella che da qualche anno conduce Marino Occhipinti, l’ex...

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PADOVA - Esce dal carcere alle 7.30 per rientrare poco prima di mezzanotte: non è una vita da detenuto quella che da qualche anno conduce Marino Occhipinti, l’ex agente della Mobile di Bologna condannato all’ergastolo per uno degli omicidi della "banda della Uno bianca": quello della guardia giurata Carlo Beccari, il 19 febbraio 1988. La sua cella al Due Palazzi è ormai una stanza d’albergo, lui ha trovato ospitalità in una casa di Maserà assieme alla compagna, cui è affidato dal Tribunale di Sorveglianza. Occhipinti lavora per la cooperativa Giotto. Dal call center dell’Asl di Padova ora è all’ospedale dell’Angelo di Mestre: lì trascorre le giornate. Poi raggiunge casa della compagna - separata dal 2011 e con 2 figli - con la sua Mercedes classe A. Di notte torna in carcere. 


Occhipinti, condannato come  complice dei fratelli Savi, è considerato un detenuto modello, con un percorso di pentimento. L’estate scorsa destò scalpore la vacanza-premio di una settimana in un hotel a 4 stelle nell’incantevole Cervinia.

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Il Gazzettino