Concorso per la "fedelissima", indagato ​il direttore generale dell'Università

Alberto Scuttari,direttore generale dell'Università di Padova
PADOVA - Il direttore generale dell'Università di Padova, l'ingegner Alberto Scuttari, è indagato dalla procura della città del Santo con l'accusa...

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PADOVA - Il direttore generale dell'Università di Padova, l'ingegner Alberto Scuttari, è indagato dalla procura della città del Santo con l'accusa di abuso d'ufficio. Tutta colpa di un concorso che, secondo la magistratura, sarebbe stato creato ad hoc e pilotato dal direttore generale per l'assegnazione ad una sua fedelissima del posto di addetto alle relazioni esterne del Bo. Ad aggiudicarselo, nel febbraio 2017, era stata infatti Donata Boesso, 64 anni, già collaboratrice di Scuttari da più di dieci anni, come recitano le esperienze lavorative dei due.


Alberto Scuttari, direttore generale dell'Università di Padova​

L'inchiesta, aperta nella primavera del 2017, nasce da un esposto portato al quarto piano del palazzo di Giustizia di Padova dalla Confederazione unitaria di base (Cub), che alcuni giorni prima della conclusione del bando pubblico, aveva soffiato al rettore Rosario Rizzuto e al prorettore vicario Giancarlo Dalla Fontana, il nome della vincitrice.  Indovinandolo in pieno. Così, una volta divenuto ufficiale l'esito della partita, quella soffiata fatta arrivare agli uffici più importanti del Bo attraverso il whistle blowing (un sistema informatico che permette ai dipendenti dell'ateneo di segnalare eventuali condotte poco chiare) è diventata spina dorsale di un esposto depositato in procura a Padova. In cui non solo si dava conto della previsione giusta dell'esito del concorso, ma venivano anche segnalate una serie di anomalie legate alla fattura del bando, affisso alla bacheca internet del Bo il 31 gennaio 2017, a firma dello stesso dg Scuttari. 
I CANDIDATIChe ci sia qualcosa di poco chiaro, i candidati lo capiscono quasi subito. Non soltanto per il fatto che più di una voce di corridoio raccontasse come l'allora neo direttore generale del Bo volesse affidarlo ad una figura che lui considerava di totale fiducia. Ecco quindi, segnalate, una dietro le altre tutte le incongruenze di quel bando. Perché a contare nei prerequisiti della nuova figura richiesta dalla governance dell'ateneo una sorta di diplomatico capace di tessere «una rete di relazioni istituzionali esterne» - non è tanto la laurea, quanto l'esperienza specifica del candidato in materia di rapporti con le istituzioni. Una particolarità che aveva spiazzato chi si era interessato. 

IL LINKOltretutto, lamentavano i sindacati nell'esposto, era quasi impossibile accedere al link del bando, pubblicato sul sito dell'Università di Padova per soli sette giorni, compresi un sabato e una domenica, nonostante la selezione fosse rivolta in prima battuta ai dipendenti interni dell'Ateneo e, solo dopo, a candidati esterni. Insomma, sosteneva la denuncia, il bando sembrava cucito su misura per le caratteristiche e le competenze dell'ex collaboratrice veneziana di Scuttari. Che laureata non è, appunto, e può vantare solo il titolo di diploma conseguito all'istituto superiore Maria Ausiliatrice di Padova. A infittire i sospetti, poi, due curriculum che sembrano correre in parallelo. Tra il 2006 e il 2009, mentre Scuttari è alla guida della sezione padovana dell'Esu, Donata Boesso cura le relazioni esterne per le attività di orientamento e fundraising. L'anno dopo, siamo nel 2010, eccoli di nuovo fianco a fianco all'università Ca' Foscari di Venezia. Scuttari diventa direttore generale dell'ateneo veneziano (ruolo che ricoprirà fino al 2016, quando passerà al Bo) e nello stesso periodo Donata Boesso svolge diversi incarichi per la stessa università: coordinatrice delle azioni di orientamento e tutorato (dal 2010 al 2012) per poi occuparsi di fundraising (dal 2012 al 2014) e relazioni esterne (nel 2012 anche per un Centro interateneo di cui Scuttari era commissario temporaneo). Per chiudere la sua esperienza veneziana, dal 2014 al 2016, come figura responsabile di gestire i contatti con gli stakeholder dell'Ateneo. E ora, dal febbraio 2017, rieccoli lavorare nello stesso luogo, con Donata Boesso nelle vesti di nuova responsabile delle relazioni esterne del Bo nel rapporto con ministeri, Regioni, finanziatori e partner esterni per sviluppare l'attività di fund raising. Il tutto lavorando a stretto contatto con lo staff del direttore generale. Un ruolo che non esisteva prima dell'avvento di Scuttari sulla poltrona di direttore generale dell'Ateneo di via VIII febbraio. Coincidenze che la procura di Padova ha passato al setaccio. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino