Progetto pilota per la difesa dei patrimoni Unesco di Urbs Picta dalle calamità naturali

La cappella degli Scrovegni
PADOVA - L’indicazione era arrivata dall’Unesco al momento del conferimento del sigillo all’Urbs Picta. Un invito, peraltro, esteso anche agli altri luoghi...

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PADOVA - L’indicazione era arrivata dall’Unesco al momento del conferimento del sigillo all’Urbs Picta. Un invito, peraltro, esteso anche agli altri luoghi iscritti nella World Heritage List. Essendo ritenuti “unici e irripetibili”, infatti, per la loro salvaguardia, oltre a quello di gestione, è richiesto pure un piano a 360 gradi per prevenire i rischi causati da calamità naturali, come allagamenti o terremoti, o di natura antropica, dettati dall’utilizzo quotidiano del bene. E per ottemperare alla prescrizione il Settore Cultura del Comune, in collaborazione con il comando provinciale dei Vigili del Fuoco, ha organizzato al San Gaetano una giornata di studi suddivisa in due sessioni, che ha fatto registrare il tutto esaurito, e la presenza di alcuni funzionari del Ministero.

LA PROPOSTA
Un incontro durato fino a sera e al termine dei lavori è emersa una proposta concreta: Padova preparerà un progetto pilota di salvaguardia del sito seriale trecentesco, un modello da replicare poi in tutte le altre location decretate Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Il documento metterà in evidenza le valutazioni sui pericoli che possono mettere a repentaglio la conservazione dei beni, e i lavori per redigerlo partiranno subito; dureranno qualche mese e si inizierà dalla Cappella di Giotto, sicuramente lo scrigno più sensibile e prezioso del percorso affrescato 7 secoli fa, e che necessità quindi un’attenzione maggiore per essere tutelato in maniera ottimale. 
Al congresso hanno presenziato l’assessore Andrea Colasio, il sovrintendente Fabrizio Magani, il capo settore Federica Franzoso, Marica Mercalli e Adele Cesi del Ministero della Cultura, Cristiano Cusin, comandante dei Vigili del Fuoco di Padova, e Luca Nassi della Direzione regionale della Toscana, Federica Millozzi responsabile dell’Ufficio Patrimonio Unesco di Palazzo Moroni, Rita Deiana del Ciba, Centro Interdipartimentale dei Beni Culturali del Bo, e Ugo Soragni a capo della commissione scientifica per la valorizzazione degli Scrovegni.

GLI INTERVENTI
«Questo - ha commentato Colasio - è un esempio importante di conservazione programmata con l’obiettivo di mitigare il rischio. Anche Niccolò Machiavelli quando nelle pagine de “Il principe” parlava di fortuna, diceva che può arrivare la piena, ma se gli argini sono consolidati, non è propriamente fortuna, ma capacità». «Proprio con la conservazione programmata - ha aggiunto - si attenua la possibilità di incorrere in situazioni pericolose e quindi è necessario intervenire preventivamente su tutti quegli aspetti del bene che potrebbero essere suscettibili di fattori imprevisti. Infatti questi luoghi unici non sono soggetti solo al deterioramento fisiologico, ma anche all’eventualità, come un grave incendio».
«In primis - ha osservato Federica Franzoso - deve essere assicurata una manutenzione costante, e poi va stilato un piano dettagliato per affrontare eventuali emergenze, con indicazioni per gestori e operatori. Predisporremo noi un documento che sarà una sorta di protocollo, mai scritto prima, a cui attenersi in caso di avversità. Padova, pertanto, sarà artefice di un progetto pilota che si sviluppa dalla Cappella degli Scrovegni. Una mappatura che, sulla base dei rilievi esistenti, consenta di prevenire i rischi, sia utile per programmare conservazione e restauro, e renda efficaci le operazioni di messa in sicurezza, o di salvataggio, in caso di situazioni estreme».


Marica Mercalli, poi si è soffermata sulla “carta del rischio”, uno strumento di supporto scientifico e amministrativo per gli enti locali, mentre Adele Cesi ha centrato il suo intervento sulle necessità operative per i siti insigniti del sigillo. Rita Deiana, infine, ha presentato gli studi sulle attività diagnostiche non invasive per valutare eventuali rischi, effettuate all’interno degli Scrovegni e di Palazzo della Ragione. Infine, Cusin e Nassi hanno affrontato aspetti più tecnici, analizzando le cause che più frequentemente provocano incendi negli edifici del patrimonio culturale, affrontando le regole tecniche da far rispettare nei musei e nelle biblioteche, avvalendosi di esempi frutto della loro esperienza sul campo.

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Il Gazzettino