Inchiesta Unabomber: 32 coinvolti tra indagati e persone già note. Udienza aggiornata ad ottobre

L'avvocato di Zornitta: "Da vent'anni nel tritacarne, è una vittima"

Inchiesta Unabomber: 32 coinvolti tra indagati e persone già note. Udienza aggiornata ad ottobre
TRIESTE - Non sono indagate ma figurerebbero negli atti di inchiesta le ventuno persone che si aggiungono agli undici, questi sì sotto indagine,...

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TRIESTE - Non sono indagate ma figurerebbero negli atti di inchiesta le ventuno persone che si aggiungono agli undici, questi sì sotto indagine, dell’inchiesta su Unabomber, riaperta dalla Procura che ora cerca riscontri con nuovi esami e comparazioni di Dna. In tutto quindi 32 le persone coinvolte nella riaperta inchiesta. È quanto risulta ai legali di alcuni degli indagati che oggi, 18 marzo, hanno partecipato all'udienza convocata dal Gip Luigi Dainotti.

Il prossimo passo

Un'udienza veloce durata solo una manciata di minuti e rinviata al 14 ottobre prossimo, perché i periti hanno chiesto più tempo per depositare la perizia sui Dna. Servirà infatti molto tempo per reperire i campioni e, inoltre, non tutti gli indagati hanno dato il consenso. Ugualmente, non tutte le persone sono reperibili, o facilmente reperibili. Secondo quanto si apprende, tuttavia, la quasi totalità delle persone coinvolte hanno accolto la richiesta di sottoporsi al prelievo del proprio Dna, o si sono già sottoposte. Presente questa mattina in tribunale anche l'avvocato Alessandra Devetag, difensore di sei degli undici indagati, che ha detto di non essere riuscita a contattare una persona da lei difesa d'ufficio.

Tra indagati e coinvolti

Ma chi sarebbero queste altre ventuno persone aggiunte in corso all'inchiesta riaperta? A quanto pare sarebbero tutti nomi già noti. Come ha spiegato l'avvocato Leopoldo Da Ros, anche lui presente in tribunale e che assiste i gemelli Benedetti di Sacile e Pilloni, si tratta di un elenco già previsto sin dall'inizio delle indagini, nominativi sono già contenuti nel fascicolo del pubblico ministero ma non inseriti nella lista degli indagati (come non lo sarebbero nemmeno oggi, a quanto risulta). Come hanno spiegato i legali nell'originaria richiesta c'era un elenco con un rinvio alle pagine del fascicolo con questi ulteriori nominativi. Dunque i periti dovranno proseguire con l'attività di confronto con queste altre persone la cui verifica era stata solo prospettata, con ovvio allungamento dei tempi. Al momento però restano sempre undici le persone iscritte nel registro degli indagati: i fratelli Elvo e Galliano Zornitta, i gemelli sacilesi Lorenzo e Luigi Benedetti, i fratelli Claudio e Dario Bulocchi di Fontanafredda, Luigi Favretto residente a Tarcento, Angelo La Sala di Lestans, Cristiano Martelli di Azzano Decimo, Giovanni Fausto Muccin di Casarsa e Luigi Pilloni, cagliaritano ma trasferitosi a Gaiarine in provincia di Treviso.

L'avvocato di Zornitta: «Da vent'anni nel tritacarne»

«Lascio immaginare come può vivere uno come quest'uomo con tutto quello che ha passato. E' da venti anni nel tritacarne, ne ha passate di cotte e di crude, immeritatamente. Io sono stra-arci-ultra convinto della sua estraneità, ha pagato un conto eccessivo, provate a pensare come viva ora che, dopo venti anni, rientra nel tritacarne. E' incredibile quello che è successo». Lo ha detto l'avvocato Paolo Dall'Agnolo, difensore, insieme con Maurizio Paniz, dell'ingegner Elvo Zornitta, l'uomo sospettato, poi prosciolto, di essere Unabomber. Dall'Agnolo è intervenuto oggi al termine della rapida udienza. Il legale ha parlato del suo assistito come «vittima di un fatto gravissimo, al di là dell'imputazione finale di chi gli ha rovinato la vita». In merito alla lunga storia giudiziaria del caso Unabomber, Dall'Agnolo ha ricordato che aver partecipato «al primo interrogatorio in questo palazzo nel 2004. Le carte le conosco, le indagini sono difficilissime, hanno indagato per anni tra i migliori poliziotti, hanno fatto tutto quel che andava fatto, e i procuratori che hanno supervisionato le indagini erano il meglio del Triveneto». Infine ricordando quando gli era stato riferito dal genitore di una delle vittime che all'epoca era bambina, «sono convinto che l'ingegner Zornitta non c'entri niente, anzi sia lui una delle vittime più vittime di questo mascalzone».

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Il Gazzettino