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ROVIGO - Più di nove. Un voto di eccellenza per il direttore generale dell’Ulss 5 Patrizia Simionato nel “pagellone” per i vertici delle aziende sanitarie locali e gli istituti del sistema sanitario regionale stilato annualmente. In realtà, il giudizio che si è appena completato nella propria articolata formazione è relativo al 2021, perché dopo il punteggio assegnato dalla Conferenza dei sindaci, che pesa per il 20%, e quello della quinta commissione consiliare per un altro 20%, è stata la volta della giunta regionale per il restante 60%. Il totale per Simionato è stato pari a 92,61 centesimi, ai piedi del podio sul quale sono saliti il collega dell’Ulss 2 Marca Trevigiana Francesco Benazzi con 95,10, Mauro Filippi dell’Ulss 4 Veneto Orientale con 94,38 e una “vecchia conoscenza”, il già direttore sanitario dell’Ulss Polesana Edgardo Contato, che guida l’Ulss 3 Serenissima, con 93,43. Dietro ci sono Carlo Bramezza dell’Ulss 7 Pedemontana con 91,88, Grazia Carraro dell’Ulss 1 Dolomiti con 91,35, Pietro Girardi, altra volto noto in Polesine, dell’Ulss 9 Scaligera con 88,37, Maria Giuseppina Bonavina Ulss 8 Berica con 87,62 e Paolo Fortuna dell’Ulss 6 Euganea, ultimo con 87,29.
LA SALITA
Nel 2020, primo anno Covid, la valutazione finale dell’Ulss Polesana era stata di 91,95 su 100, il quinto miglior risultato fra le nove Ulss del Veneto.
I VOTI
Guardando i tre punteggi, quello assegnato al direttore generale dai primi cittadini polesani nella Conferenza dei sindaci dello scorso 27 giugno, relativo a “qualità ed efficacia dell’organizzazione dei servizi socio sanitari sul territorio nell’anno 2021”, è stato il massimo, 20 su 20. «Come sindaci abbiamo riconosciuto al direttore generale Simionato - aveva commentato il presidente della Conferenza, Luca Prando - è stata la sua capacità di ascoltare il territorio, nonché la conoscenza della macchina amministrativa che ha permesso di sbloccare pratiche che si trovavano nel cassetto e di dare avvio a progetti importanti, trovando la copertura finanziaria. Non sono mancati aspetti problematici, in particolare alla situazione di difficoltà delle Rsa, nonché la carenza di medici di medicina generale e ci siamo ripromessi di vigilare».
Il punteggio della commissione regionale Sanità è stato fra i più bassi, 18,5 su 20. Il voto considera una serie di parametri, dal rispetto delle schede di dotazione regionale alla progressione del piano di adeguamento della dotazione assistenziale territoriale, dal rispetto della percentuale della libera professione a quello dei volumi assegnati alle strutture private, dal rispetto dei volumi di prestazioni all’attivazione delle reti cliniche, fino al rispetto dei tempi di attesa. Bene la valutazione della giunta regionale, relativo alla garanzia dei livelli essenziali di assistenza, i Lea, nel rispetto dei vincoli di bilancio: ben 54,11 su 60. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino