ROVIGO - Più di nove. Un voto di eccellenza per il direttore generale dell’Ulss 5 Patrizia Simionato nel “pagellone” per i vertici delle aziende sanitarie locali e gli istituti del sistema sanitario regionale stilato annualmente.
LA SALITA
Nel 2020, primo anno Covid, la valutazione finale dell’Ulss Polesana era stata di 91,95 su 100, il quinto miglior risultato fra le nove Ulss del Veneto. Nel primo anno intero di guida del nuovo direttore generale, è stato scalato un gradino. «Si tratta del riconoscimento all’impegno di tutta l’azienda, in un anno difficile quale è stato il 2021, quello delle vaccinazioni di massa, dei tamponi a tappeto, di una prima ripresa estiva, della necessità di riprogrammare le prestazioni che erano state sospese con una nuova sospensione arrivata quando a fine anno si è abbattuta una nuova pesante ondata di contagi. Lo sforzo di tutto il personale è stato massimo e questa valutazione è un importante riconoscimento. A tutti va il mio ringraziamento per questo voto positivo e per gli obiettivi raggiunti grazie a uno sforzo collettivo. Ci sono ancora margini per migliorare ulteriormente e l’azienda si sta impegnando per farlo, lavorando al recupero delle prestazioni che sono rimaste indietro a causa della pandemia. Le difficoltà sono soprattutto legate alle carenze dei profili professionali, a cominciare dai medici».
I VOTI
Guardando i tre punteggi, quello assegnato al direttore generale dai primi cittadini polesani nella Conferenza dei sindaci dello scorso 27 giugno, relativo a “qualità ed efficacia dell’organizzazione dei servizi socio sanitari sul territorio nell’anno 2021”, è stato il massimo, 20 su 20. «Come sindaci abbiamo riconosciuto al direttore generale Simionato - aveva commentato il presidente della Conferenza, Luca Prando - è stata la sua capacità di ascoltare il territorio, nonché la conoscenza della macchina amministrativa che ha permesso di sbloccare pratiche che si trovavano nel cassetto e di dare avvio a progetti importanti, trovando la copertura finanziaria. Non sono mancati aspetti problematici, in particolare alla situazione di difficoltà delle Rsa, nonché la carenza di medici di medicina generale e ci siamo ripromessi di vigilare».
Il punteggio della commissione regionale Sanità è stato fra i più bassi, 18,5 su 20. Il voto considera una serie di parametri, dal rispetto delle schede di dotazione regionale alla progressione del piano di adeguamento della dotazione assistenziale territoriale, dal rispetto della percentuale della libera professione a quello dei volumi assegnati alle strutture private, dal rispetto dei volumi di prestazioni all’attivazione delle reti cliniche, fino al rispetto dei tempi di attesa. Bene la valutazione della giunta regionale, relativo alla garanzia dei livelli essenziali di assistenza, i Lea, nel rispetto dei vincoli di bilancio: ben 54,11 su 60.
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