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ROVIGO - Il Covid ormai sembra un ricordo, ma nei conti dell’Ulss Polesana i suoi effetti si manifestano ancora prepotentemente, tanto che il bilancio consuntivo del 2022 si è chiuso con un rosso di oltre 55 milioni. Per l’esattezza meno 55.731.948. Con uno scostamento di oltre di 15 milioni rispetto alla soglia dei 40 che era stata indicata dalla Regione come obiettivo economico dell’Ulss 5 per lo scorso anno. Tuttavia, come si legge negli atti, «la sola gestione Covid ha inciso per l’anno 2022 per complessivi 18.802.621 di cui 8.323.812 per il primo trimestre e 10.478.809 per i restanti mesi». Una somma enorme, se si considera che nel 2021 la quota di extra spesa Covid aveva inciso per poco meno di 5 milioni, meno di un terzo rispetto al 2022. Spesa che in gran parte è lievitata per il personale aggiuntivo. Usca, campagna vaccinale, esecuzione di tamponi, attività di tracciamento, ma anche recupero delle prestazioni, senza contare costi per i centri vaccinali e accompagnamenti, hanno pesato sul bilancio. Il risultato, però, è stato ottenuto, perché il ciclo pandemico si è di fatto chiuso e seppur resti ancora qualche residuo, il Covid sembra ormai destinato ai libri di storia. Ma anche a quelli contabili. Tuttavia, si spiega ancora, una parte di queste spese extra per fronteggiare i costi derivanti dalla pandemia erano già state preventivate e «lo scostamento di 15.731.948 euro è stato determinato altresì da ulteriori componenti esogene, oltre alla gestione Covid che a tal fine è stata considerata per i soli ultimi tre trimestri, che hanno influito sul risultato d’esercizio, non prevedibili, non programmabili e non ripetibili nel tempo».
ALTRI SALASSI
Fra i costi non preventivabili, inevitabilmente anche quelli energetici che alla fine dello scorso anno sono letteralmente esplosi. E se le bollette erano diventate pesanti per chi deve riscaldare e illuminare un’abitazione o un negozio, figuriamoci per chi deve farlo con tutte le strutture sanitarie, a partire dai tre ospedali. Non a caso nel bilancio previsionale era stato stimato con un costo aggiuntivo di 1,4 milioni rispetto al 2020 per le bollette, ma la stima è risultata troppo bassa e lo scorso settembre è stata aggiornata stanziando 4,6 milioni aggiuntivi. Fra le voci che hanno pesato in aumento, anche quella del personale, perché le necessarie assunzioni e i maggiori sforzi richiesti ai dipendenti, hanno a loro volta richiesto un incremento della spesa. In totale si tratta di ben 166,4 milioni solo di stipendi dei lavoratori della parte sanitaria, cui vanno aggiunti i 2 milioni per la parte sociale.
Nel dettaglio, 12 milioni se ne sono andati solo per le tasse.
Il Gazzettino