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VENEZIA - La carenza di sangue è arrivata ai minimi storici, fino al punto che in queste ore il direttore generale dell’Ulss3 Serenissima, Edgardo Contato, ha dato l’allarme al Presidente di Avis Provinciale Nevio Boscolo Cappon: con una carenza così importante si rischia la chiusura delle sale operatorie per l’Ulss 3. La carenza è soprattutto di gruppo 0 (positivo e negativo) ma c’è bisogno di nuove donazioni per tutti i gruppi. «Non aspettate un minuto di più questa è una vera emergenza - chiarisce Nevio Boscolo Presidente Provinciale di Venezia - se non tamponiamo in tempo rischiamo il blocco delle operazioni programmate». Ciascun intervento comporta la necessità di trasfondere una media di 5 unità (sacche) ma non sono pochi i casi in cui si raddoppia. I «numeri» della chirurgia si aggirano mediamente intorno alle 2-3 unità per ciascun intervento (colon, retto, gastrica, craniotomia, cistectomia, protesi d'anca o ginocchio e femore) mentre si sale a 5-7 per interventi maggiori sul rachide.
LA PRECISAZIONE
«L'Ulss 3 Serenissima ringrazia Avis per l'appello ai cittadini volto a consentire, con il giusto apporto di sangue, lo svolgimento a pieno regime dell'attività chirurgica dei nostri ospedali - precisa in una nota l'azienda sanitaria - .
Il Gazzettino