Ecco la "Porta Sud": così raddoppia la stazione ferroviaria di Mestre

Con la piastra sopraelevata, il nuovo park multipiano e la nuova viabilità si arriverà in stazione senza entrare nei centri abitati di Mestre e Marghera
Una volta c’era Marghera, con le fabbriche inquinanti e piene di fumi e polvere, e dalla parte opposta c’era Mestre, che esisteva da ben prima della nascita di Porto...

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Una volta c’era Marghera, con le fabbriche inquinanti e piene di fumi e polvere, e dalla parte opposta c’era Mestre, che esisteva da ben prima della nascita di Porto Marghera, e che viveva come città a se stante. In mezzo c’erano i binari della stazione di Mestre, ultima tappa prima di arrivare a Venezia, e la Città Giardino, costruita per ospitare gli operai delle fabbriche. Il fascio dei binari ha sempre costituito il muro invalicabile tra le due realtà.

Ed ora il progetto Salini, approvato dal Consiglio comunale martedì scorso, rivoluziona tutto.  Per la prima volta dopo secoli crea un’unica grande città abbattendo il muro, anzi superandolo dall’alto con la piastra sopraelevata che verrà costruita dalle Ferrovie, o dai privati su incarico del Comune, e con una rete di servizi che renderanno l’area della stazione completamente intermodale.
Il piano per l’area di 6 ettari di via Ulloa, in gestazione da oltre dieci anni, cambierà il volto di questo contesto urbano, soprattutto se ora lo si associa all’altro progetto fondamentale per la mobilità che partirà a settembre più a est verso Venezia: il cantiere da 17 milioni di euro per realizzare il nuovo collegamento tra via Torino, e quindi l’Università, con il Vega parco scientifico e il waterfront.
LA RIVOLUZIONE Il piano per via Ulloa, insomma, non solo porterà un nuovo albergo, uffici, abitazioni, negozi e un parco, ma darà finalmente alla stazione dei treni il respiro che le spetta, quello di una delle stazioni più importanti d’Italia frequentata ogni giorno da oltre 80 mila passeggeri. Il suo problema, infatti, è la congestione e la difficoltà a raggiungerla: stretta tra file di edifici, non ha spazi per parcheggiare, per muoversi, per prendere un taxi. Con l’apertura del fronte sud, su Marghera, cambierà tutto, perché lì ci sarà posto per un grande parcheggio multipiano dove poter lasciare l’auto e, senza uscire, imboccare direttamente la piastra sopraelevata pedonale che porta ai binari e a Mestre.
Allo stesso tempo, pure la situazione di via Ulloa verrà rivoluzionata, mentre attualmente è servita solo dall’angusto sottopasso ferroviario ed è scarsamente strutturata per l’accesso e per i servizi di intermodalità: l’uscita del sottopasso corrisponde al fondo cieco via Ulloa; non vi è una accessibilità ciclabile, ed è un controsenso perché Marghera ha una fitta rete di piste ciclopedonali che potrebbero essere collegate a quelle di Mestre; ha una accessibilità pedonale difficoltosa; la possibilità di parcheggio si limita ai pochi stalli in linea lungo via Ulloa; infine è inaccessibile per i portatori di handicap.
Quando il progetto sarà completato, si potrà entrare in stazione di Mestre direttamente dall’autostrada attraverso la bretella della Carbonifera, e diventerà l’unica stazione italiana dell’alta velocità ad avere un collegamento così rapido e, soprattutto, permetterà di arrivare nel cuore di Mestre senza entrare in città con l’auto o gli altri mezzi di trasporto tipo i pullman.
UNICA IN ITALIA Questo grazie al nuovo accesso veicolare da via della Libertà (la bretella della Carbonifera) e a un nuovo park multipiano: lì potrà avvenire l’interscambio diretto con auto private, e in prospettiva anche con taxi, bus urbani ed extraurbani, linee in concessione e pullman turistici, da/per la Tangenziale senza che, appunto, questi debbano più entrare nella viabilità interna di Mestre e tantomeno in quella di Marghera.

Scesi dall’auto, dai pullman, dai taxi o da qualsiasi altro mezzo di trasporto, i viaggiatori raggiungeranno i binari e la stazione con la piastra sopraelevata e, da lì, potranno prendere un treno o addentrarsi a Mestre a piedi o con taxi, bus Actv e tram. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino