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UDINE - L' Udinese sta cambiando pelle. Oltre a Udogie e Arslan sono attese altre partenze. Una è quasi scontata, quella di Pereyra: il procuratore Pastorello gli sta cercando una sistemazione in un club che gli garantisca un ingaggio importante. Molto probabile appare poi quella di Becao e lo stesso Beto sembra sul mercato. La proprietà è comunque decisa a sostituire adeguatamente i partenti, al di là degli acquisti concretizzati già nei primi mesi del 2023. I Pozzo vogliono mettere a disposizione di mister Sottil una squadra ancora più competitiva, in grado di posizionarsi nella parte sinistra della classifica e di praticare calcio divertente. I tifosi possono stare tranquilli: la storia è dalla parte della proprietà, che sa gestire il club e fare mercato come pochi.
CERTEZZE
«Sicuramente sono abili, esperti e preparati - concorda Gigi Turci - c'è da fidarsi. E pensare che nel 1998, quando la squadra di cui facevo parte chiuse al terzo posto, ci rimasi male quando seppi che l'allenatore Zaccheroni se ne stava andando e che Bierhoff e Helveg erano in procinto di essere ceduti.
FUTURO
Fatte queste considerazioni, Turci si sofferma sull'Udinese. «Non deluderà, al di là di chi sarà ceduto - garantisce -. La proprietà ha sempre saputo adeguatamente sostituire chi se n'è andato. Così farà adesso se cambieranno aria, come sembra, i vari Pereyra, Beto e Becao. E la squadra saprà far fronte anche alla temporanea assenza di Deulofeu (il catalano non sarà al 100% prima di ottobre, ndr), la cui indisponibilità nella seconda parte di stagione si è avvertita». Non può mancare un cenno su Pierpaolo Marino, che ha chiuso con l'Udinese dopo una lunga militanza, ben 11 anni in due distinti periodi. «Con il direttore ho sempre avuto un rapporto molto corretto, sin dal momento in cui è arrivato a Udine nel 98 - sottolinea -. Ho apprezzato la sua competenza e disponibilità. E poi come ha interpretato il pensiero dei Pozzo e gestito lo spogliatoio. Francamente non mi aspettavo il fine corsa in Friuli del responsabile dell'Area tecnica. Spiace. Però, senza entrare nel merito della decisione che le parti hanno preso e che io non conosco, sono consapevole che se i Pozzo hanno individuato in Balzaretti il dopo Marino significa che sono sicuri che non lo farà rimpiangere. Avrà la possibilità di lavorare in un ambiente sano e in una società organizzata che, lo ribadisco, sa fare calcio a 360 gradi. Balzaretti rappresenta, oltre al rinnovamento, anche il ringiovanimento del club».
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