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UDINE - Alberto Felice De Toni punta a far "pace" (metaforicamente parlando, s'intende) con l'Udinese, ponendo fine una volta per tutte ai contenziosi ancora in piedi su più fronti, dall'entità della tassa rifiuti ai lavori fatti allo stadio Friuli. De Toni, infatti, ha detto chiaramente che è interesse della sua amministrazione risolvere i contrasti con la società, «fare tabula rasa e ricominciare da zero in maniera propositiva i rapporti con l'Udinese». Una delle possibilità, esplorate dal delegato in pectore Pierenrico Scalettaris assieme all'avvocato comunale Giangiacomo Martinuzzi, è quella di «un accordo stragiudiziale», ovviamente nei limiti concessi a un ente pubblico e dettati dalle sentenze definitive.
Critiche
Ma alla minoranza tanta precipitazione non piace affatto. «Cosa vuol dire fare tabula rasa? Rinunciare ai crediti nei confronti dell'Udinese, tra canoni di affitto non pagati, Tari e lavori non realizzati? E comunque non decide il sindaco in autonomia, che deve avere un parere positivo da parte degli uffici, che in questi anni hanno sempre segnalato inadempienze da parte dell'Udinese», sbotta l'ex primo cittadino Pietro Fontanini. A rincarare la dose è l'ex assessora Francesca Laudicina, che conosce bene le carte - avendo frequentato i piani alti del Palazzo per 5 anni - e non è tenera con il sindaco in carica: «De Toni - dice la consigliera leghista - è abituato a gestire società private dove gli amministratori possono decidere anche di rinunciare a crediti certi. Il Comune è una cosa diversa, la decisione spetta al Consiglio comunale non certo al sindaco e deve avere il parere del Collegio dei revisori dei conti, naturalmente ci deve essere una relazione motivata dell'Avvocatura sulla convenienza e sull'opportunità di transare le varie cause. Oggi questo lo vedo difficile visto che il dirigente avvocato Martinuzzi aveva consigliato la precedente amministrazione di procedere giudizialmente. Vorrebbe dire che il dirigente deve smentire se stesso».
In verità l'ex vicesindaco Loris Michelini (Identità civica) rammenta che anche la precedente giunta aveva provato ad azzerare tutto, di buon principio, ma non era andata. «Quando siamo arrivati, si era detto di provare a risolvere i contenziosi con l'Udinese per cercare di azzerare tutto quello che poteva esserci e andare avanti sul progetto dello stadio 2.0.
Il Gazzettino