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UDINE - Il sindaco Alberto Felice De Toni vuole tirare una riga sotto i contenziosi ancora aperti con l'Udinese Calcio, ovviamente nei limiti concessi a un ente pubblico, arrivando a una soluzione - che potrebbe essere anche stragiudiziale, a sentire il delegato in pectore Pierenrico Scalettaris - per fare «tabula rasa» e ripartire da zero nei rapporti con la società calcistica. A dirlo è lo stesso De Toni, che ricorda come, tuttora, ci siano «cinque contenziosi in corso fra Comune e Udinese ed è interesse dell'amministrazione comunale risolvere queste questioni e trovare una soluzione a tutti i contenziosi. Fare tabula rasa e ricominciare da zero in maniera propositiva i rapporti con l'Udinese, che è una realtà importante del nostro territorio».
Scarlettaris
Come ricorda Scalettaris i cinque terreni di scontro riguardano le opere fatte allo stadio Friuli, la tassa rifiuti, le scritte e il nome dell'impianto (anche se questo filone viene considerato dal Comune ormai chiuso) e la manutenzione dei campi Bruseschi. «I cinque contenziosi - spiega il consigliere comunale terzopolista - da chiudere in due casi riguardano i lavori fatti sotto l'arco delle tribune: uno è in Corte d'appello e l'altro è al primo step in Tribunale a Udine. Il terzo contenzioso riguarda il conteggio della Tari per i rifiuti: sono in scadenza i termini per fare appello in Commissione tributaria. Poi, c'è la questione del nome e delle scritte fuori dall'impianto, ma quella è finita, perché l'Udinese ha ridimensionato l'insegna e adesso ha le dimensioni giuste. L'ultimo riguarda invece i Campi Bruseschi. Non è mai stato definito con convenzione e non si è chiarito a chi spetti la manutenzione straordinaria». Detto questo, «il sindaco vuole voltare pagina per mandare avanti il progetto dello stadio 2.0, che dopo cinque anni è ancora rimasto al palo. Bisogna riprendere in mano il progetto che avevamo già visto anche noi cinque anni fa. Una volta formalizzata la delega ai Contenziosi e all'Avvocatura che il sindaco intende darmi, cercheremo una soluzione. Non è escluso un accordo stragiudiziale. Ci sono i margini per trovare una via di uscita, ma serve la buona volontà di entrambe le parti. Ovviamente nei limiti concessi a un ente pubblico come il Comune. Se sono state pubblicate sentenze definitive, è chiaro che non possiamo far finta che non esistano, così come dove ci sono cifre stabilite dal giudice e non impugnate dalla controparte. Il Comune ha i vincoli della contabilità pubblica, non è un'azienda privata».
La roadmap è già segnata. «Ho iniziato a vedere le carte con l'avvocato del Comune Giangiacomo Martinuzzi.
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Il Gazzettino