La storica bottega chiude alla vigilia dei 100 anni: «Nessuno vuole proseguire l'attività...»

Anna Furlanetto
UDINE Alla vigilia del secolo di vita, chiude per sempre lo storico negozio di tessuti Furlanetto di via Cavour, nel cuore del centro storico udinese. Anna Furlanetto, che ha...

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UDINE Alla vigilia del secolo di vita, chiude per sempre lo storico negozio di tessuti Furlanetto di via Cavour, nel cuore del centro storico udinese. Anna Furlanetto, che ha retto sinora le redini dell'attività di famiglia, avviata dal nonno Furio nel 1919 e poi gestita dal padre Angelo assieme allo zio Carlo, ha deciso di dire basta. Le serrande si abbasseranno definitivamente alla viglia di Natale. Una scelta a lungo meditata. La decisione finale è arrivata «quest'estate». E fuori dal negozio è comparso il fatidico cartello svendita totale. «Non c'era nessuno che potesse proseguire nell'attività - spiega Anna Furlanetto, che da dodici anni gestisce da sola il negozio -. E poi il commercio è una battaglia ormai. Tanta burocrazia, tante difficoltà. O uno lo fa per vocazione o sennò è difficile. Quando vedo dei giovani che aprono un negozio dico coraggiosi». E si spiega meglio: «I tempi sono cambiati. L'orario è pesante, il lavoro anche. E io non sono più giovanissima, ho 67 anni. Ma se sto male devo venire lo stesso, oppure devo tenere chiuso... Ormai sono stanca». Sulla decisione non hanno pesato, assicura, né pedonalizzazioni né ztl varie.

 
BUROCRAZIA«Questo è un negozio un po' di nicchia. Chi veniva sapeva dove venire. Se uno vuole venire in centro, in qualche modo combina, se non è un giorno in cui c'è una fiera o una sagra. Io, per esempio, ho l'abbonamento al parcheggio sotterraneo. Non è quello il problema. È un po' tutto. Un po' l'elettronica, un po' la burocrazia, che non amo». Ma, aggiunge Furlanetto, «il problema è anche la mancanza di manodopera: i sarti che fanno i vestiti su misura non ci sono più ormai. Ne saranno rimasti due o tre in Friuli. Adesso è tutto un usa e getta. Le abitudini sono cambiate». E, difatti, dice, «il calo di vendite nel tessuto da abito si è fatto sentire. Ma continuavamo comunque a vendere sempre. Nella camiceria abbiamo una bella clientela, anche giovane, sui 35-40 anni. Per i tessuti da abito, invece, una clientela di una certa età. Qui abbiamo tessuti molto particolari, del primo lanificio italiano. Viaggiamo molto sul classico. Se uno vuole del puro cachemire, di quello vero, viene qui».

I CLIENTIPer i clienti, quelli affezionati, dev'essere stato un lutto. Ormai, i negozi storici di Udine si contano sulle dita di una mano: resistono, a ben vedere, solo Zagolin e Folegotto. «Ho comunicato la notizia a voce. O con qualche messaggio. I clienti con cui avevo più confidenza, li ho anche avvertiti al telefono. Sono tutti dispiaciuti. Mi hanno chiesto ma perché deve chiudere, lei?». E a tutti la signora Anna ha dato la stessa risposta: «Perché sono stanca e il mondo è cambiato. Ho deciso di lasciare e di non aspettare il centenario del negozio. Ci meditavo da tempo. Poi, quest'estate, ho preso la decisione definitiva. Alla vigilia di Natale chiudo l'attività. I muri sono in affitto: questo è un palazzo tutelato dalle Belle arti, parte della storia». E così un'altra insegna si spegnerà in via Cavour. A due passi, dopo il trasferimento dell'ottico, resta ancora senza un inquilino anche un altro negozio, in uno dei palazzi più belli di Udine. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino